Sanità: anche due mesi di attesa per un referto mammografico
Riguarda i controlli di primo e secondo grado di pazienti uscite dagli screening periodici
Sanità: anche due mesi di attesa per un referto mammografico.
«Troppi ritardi nel consegnare i referti delle mammografie: due mesi sono troppi e psicologicamente insostenibili». Lo ha sostenuto la consigliera della Lega Raffaella Foudraz, chiedendo conto in Consiglio Valle all’assessore alla Sanità Roberto Barmasse delle segnalazioni che «mi sono pervenute».
«Tali ritardi generano particolare stress emotivo nelle persone interessate – ha sottolineato Foudraz – e cosa ancora più grave potrebbe risultare tardivo e poco efficace un eventuale intervento medico».
I tempi di attesa
A fare chiarezza l’assessore Barmasse.«Riferendomi ai controlli periodici delle pazienti a rischio o già operate al seno non sono a conoscenza di ritardi – ha puntualizzato -. La comunicazione verbale è fatta dall’oncologo e dal chirurgo che sovrintendono alla mammografia. Per le pazienti oncologiche oltre i 74 anni, uscite dallo screening periodico, il referto, almeno verbalmente, viene dato dal medico radiologo presente allo screening. Per i controlli mammografici di primo e secondo grado funziona diversamente. Le donne che si sottopongono alla mammografia con referto di doppia lettura devono attendere. Per il primo controllo possono passare anche 48 giorni dal controllo, eccedendo di 18 giorni quanto prevedono i protocolli, e altri 38 giorni si aggiungono se deve seguire un secondo approfondimento».
«Un miglioramento lo potremo raggiungere recuperando il pregresso e ingaggiando nuovi radiologi» ha concluso l’assessore Barmasse.
(da.ch.)