Medici di famiglia: domani, visite ambulatoriali a lume di candela
Giovedì 15 dicembre, i medici di famiglia della Fimmg protesteranno per sottolineare le condizioni critiche nelle quali sono costretti a lavorare.
Medici di famiglia: domani, visite ambulatoriali a lume di candela.
Visite ambulatoriali a lume di candela, con lo slogan #nonspegniamoilSSN.
E la protesta che la Federazione italiana dei medici di medicina generale ha organizzato per domani, giovedì 15 dicembre.
«I medici di famiglia visiteranno a lume di candela per sottolineare le condizioni critiche nelle quali sono costretti a lavorare – commenta il segretario regionale Fimmg Nunzio Venturella -.
«In questo momento di picco dell’influenza stagionale e recrudescenza della pandemia, organizzare proteste più plateali sarebbe contrario al senso di responsabilità che i medici dimostrano ogni giorno verso i cittadini assistiti.
Siamo al lumicino, interveniamo prima che la medicina generale si spenga e con lei il servizio sanitario nazionale» precisa il dottor Venturella.
Medici di famiglia: nessun sostegno dal Governo
La protesta della Fimmg nasce dalla scarsa attenzione riservata alla categoria, non contemplata da alcuna forma di aiuto per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione.
«Ancora una volta la medicina di famiglia viene ignorata nei provvedimenti a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione» commenta il segretario regionale Fimmg VdA Venturella.
La medicina di famiglia è già stata dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici per i quali è stata prevista una indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5% dello stipendio. Non solo, i medici di base sono stati esclusi anche dal DL Aiuti quater, a favore delle imprese.
«Probabilmente non è ancora chiaro che il medico di famiglia è un libero professionista convenzionato, assimilabile a una piccola impresa e come tale, tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale sono a suo carico, compresa la presenza di personale amministrativo e infermieristico» spiega Venturella.
Non si capisce allora perchè escluderlo dai provvedimenti che prevedono agevolazioni per le imprese e per gli studi professionali dal momento che, al contrario di altri professionisti che operano con partite Iva e costi di gestione a proprio carico, il medico di medicina generale non può adeguare le tariffe delle proprie prestazioni ai costi sostenuti, essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, tra l’altro non aggiornata dal 2018».
La situazione in Valle
I medici di base coperti in Valle sono 74. 23 sono i posti carenti.
Ma come spiegato a Gazzetta Matin qualche settimana fa dal direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti, si tratta di un fabbisogno teorico, calcolato su una quota di 1200 pazienti per ogni medico.
In verità i pazienti sono 1500 per ciscun medico, in alcuni casi estesi a 1800.
Un numero inferiore a 23 sicuramente basterebbe ma per garantire una autentica libera scelta tra più professionisti, una ventina di medici in più sarebbe necessaria.
A proposito di medici di base e carenze, l’azienda Usl ha preparato e sta portando avanti un piano perchè tutti abbiano un medico di assistenza primaria, utilizzando due strumenti principali: gli incarichi provvisori, ai medici che stanno frequentando il corso di formazione triennale e un accordo integrativo regionale che incentivi l’apertura di un ambulatorio nelle cosiddette zone critiche.
(cinzia timpano)