Mercoledì 14 dicembre sciopero generale per Cgil e Uil, «legge di bilancio inaccettabile»
La mobilitazione domani anche nella nostra regione; presidio organizzato a place Deffeyes dalle ore 10.
Mercoledì 14 dicembre sciopero generale per Cgil e Uil, «legge di bilancio inaccettabile».
La Calabria è stata la prima regione a mobilitarsi ieri, lunedì 12 dicembre per lo sciopero generale proclamato dalla Cgil «contro una legge di bilancio che va contro il lavoro, sbagliata e da cambiare».
La mobilitazione arriverà chez nous domani, mercoledì 14 dicembre con lo sciopero generale e il presidio organizzato da Cgil e Uil Valle d’Aosta a place Deffeyes dalle ore 10, «contro una legge di bilancio socialmente iniqua che penalizza i lavoratori e i pensionati, alimenta lavoro povero e precario, premia gli evasori e costruisce un fisco ingiusto.
Una manovra che dimentica la montagna e la sua gente».
Secondo Cgil e Uil sono necessarie riforme autentiche ispirate dai criteri di solidarietà e di giustizia sociale, fondate su qualità e stabilità del lavoro, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e su nuove politiche industriali ed energetiche, capaci di prospettare un futuro per il Paese, sulla trasformazione digitale e la riconversione verde.
Sciopero generale: il j’accuse dei sindacati
Mentre l’inflazione sta mangiando il potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni,«il Governo premia gli evasori e, con la flat tax a 85 mila euro per il lavoro autonomo rende ancora più ingiusto il sistema fiscale, sempre più scaricato sul lavoro dipendente che, a parità di reddito, paga il triplo» puntano il dito Cgil e Uil.
Secondo i sindacati, la legge di bilancio del Governo Meloni aumenta la precarietà dei giovani, delle donne e del Mezzogiorno, «allargando l’utilizzo dei voucher che considerano il lavoro merce senza diritti e senza tutele».
Non solo, nel mirino anche le minori risorse a sanità e scuola, che già pagano caro il prezzo dell’inflazione.
Secondo Cgil e Uil «il Governo colpevolizza e colpisce i poveri, andando verso l’abolizione dl reddito di cittadinanza e cambiando il meccanismo di adeguamento all’inflazione e rende ancora più penalizzante e discriminante l’opzione donna, peggiorando la situazione attuale con quota 103 che prevede 62 anni di età e 41 di contributi».
Legge di bilancio inaccettabile: le richieste di Cgil e Uil
Intanto l’aumento dei salari, detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35 mila euro per recuperare almeno una mensilità e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’infalzione.
Cgil e Uil chiedono «di eliminare le forme di lavoro precario con un unico contratto di inserimento al lavoro con un contenuto formativo e una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività».
Tra le richieste al Governo anche la tassazione degli extraprofitti, la rivalutazione delle pensioni e maggiori risorse da destinare alla sanità e dal diritto all’istruzione.
Irrinunciabile, secondo Cgil e Uil, cancellare la legge Fornero introducendo l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, riconoscendo la diversa gravosità dei lavori, la pensioni di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere e l’uscita con 41 anni di contributi.
(c.t.)