Emilie tra clima e finanza, una valdostana alla Cop27
La giovane di Valtournenche, esperta di economia e finanza, ha partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è recentemente conclusa a Sharm El Sheikh
Emilie tra clima e finanza, una valdostana alla Cop27
C’era anche una giovane valdostana alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è recentemente conclusa a Sharm El Sheikh.
È Emilie Pession, 27 anni di Valtournenche, esperta di economia e finanza.
Gazzetta Matin ha raccontato la sua esperienza nel numero in edicola lunedì 5 dicembre. La riproponiamo qui.
«È stata una grande esperienza la possibilità di essere presente lì dove vengono prese decisioni chiave per il futuro del nostro pianeta» ha commentato Emilie Pession.
Il cammino lavorativo ti sta portando in giro per il mondo, ma il viaggio personale parte dalla Valle d’Aosta.
Qual è stato il tuo percorso di studi e come ha preso forma la tua preparazione professionale?
«Ho studiato al Liceo Scientifico Bérard di Aosta e durante il quarto anno ho avuto la possibilità di trascorrere qualche mese in Canada, vicino a Vancouver.
Quel momento mi ha arricchito da diversi punti di vista e lì ho realizzato quanto mi interessasse vivere situazioni del genere. Dopo la maturità, mi sono trasferita a Torino dove ho affrontato la Laurea triennale di Economia aziendale.
Successivamente ho iniziato il Master in management presso la francese Business School ESCP Europe, che ha la particolarità di avere sei campus in Europa, tra cui uno a Torino.
Ho studiato quindi un anno a Londra, un anno a Parigi e, a conclusione del percorso, ho fatto uno stage in finanza da Chanel sempre nella capitale francese».
Questo costituisce il tuo tragitto prima dell’accesso al mondo lavorativo, poi cos’è accaduto?
«Alla fine del master mi sono resa conto di avere esplorato ciò che c’è fuori dalla Valle d’Aosta e dall’Italia, ma allo stesso tempo ho ulteriormente compreso quanto di bello abbiamo nel nostro Paese.
Un po’ per questo e un po’ per l’opportunità lavorativa presentatami, sono tornata a Milano.
Ho cominciato nella società di consulenza strategica in cui lavoro attualmente, la Boston Consulting Group, nel maggio 2020 in piena emergenza Covid».
Di cosa si occupa la società e in che cosa consiste il tuo lavoro?
«BCG è una società di consulenza strategica che supporta le più importanti aziende italiane e internazionali di tutti i settori nell’affrontare le loro sfide e nel cogliere fondamentali opportunità di crescita.
Per essere più specifici, aiutiamo ad esempio a definire i piani di decarbonizzazione dei loro processi industriali.
Personalmente da più di un anno sto lavorando in ambito Climate & Sustainability, una delle tante aree di supporto ai clienti che include progetti di transizione energetica e sustainability strategy».
A questo proposito, hai avuto l’opportunità di partecipare a un summit importante e impattante come la Cop27.
Che esperienza è stata e in che maniera vi hai lavorato?
«Un’esperienza davvero di grande valore.
Non solo ho avuto la possibilità di essere presente in un luogo dove si decidono le sorti del pianeta, ma anche assistere a interventi di persone con provenienza e punti di vista molto diversi.
Da ministri dell’ambiente a rappresentanti del settore privato, fino a giovani attivisti e rappresentanti delle comunità locali.
L’azienda per cui lavoro è consulting partner esclusivo della Cop27, che abbiamo supportato mettendo a disposizione le nostre capacità analitiche e le nostre conoscenze settoriali, maturate grazie a una vasta esperienza in questo ambito.
Negli scorsi mesi ho quindi lavorato in un team dedicato insieme a colleghi provenienti da Ghana, Australia, Nigeria, Tunisia, Egitto, Marocco, Regno Unito e Francia».
Secondo te, vi è consapevolezza sull’emergenza climatica e ambientale o la strada è ancora lunga?
«C’è sicuramente maggiore consapevolezza dell’urgenza di questi temi, ma è necessario che questa consapevolezza cresca ancora e rimanga o diventi priorità per tutti i Paesi.
È positivo il fatto che finalmente si dà spazio a voci fino a poco tempo fa sottorappresentate; è il caso di donne, giovani e comunità locali, in un’ottica sempre più inclusiva».
(luca mauro melloni)