Bimba morta dopo le visite al Beauregard, l’imputato: «Sono stato minacciato e insultato sui social»
Il Tribunale di Aosta ha disposto una nuova perizia medica per far luce sulla morte della piccola Valentina Chapellu
La morte di Valentina Chapellu «mi ha fortemente provato dal punto di vista emotivo. Perdere un paziente, un bambino, è una circostanza drammatica. Ma anche dal punto di vista professionale questa vicenda mi ha toccato, perché c’è stata una campagna mediatica forte e anche sui social sono stato insultato e minacciato». Lo ha detto il dottor Marco Aicardi (38 anni), il professionista accusato di omicidio colposo in relazione al decesso della bimba di 17 mesi, avvenuto nel febbraio 2020 a causa delle complicanze legate all’influenza di tipo A.
Difeso dall’avvocato Piero Obert di Torino, il pediatra in servizio al Beauregard di Aosta fu l’ultimo a visitare la bimba prima che la situazione precipitasse; il 12 febbraio 2020, infatti, Valentina fu trasferita al Regina Margherita di Torino, dove morì dopo qualche giorno. Secondo l’anatomo-patologo Giovanni Botta, la causa del decesso fu «un’insufficienza respiratoria provocata da un virus dell’influenza su cui si innestò un’infezione batterica».
Le parole del pediatra
Nel corso dell’udienza andata in scena martedì 6 dicembre, l’imputato è stato sentito in aula. Rispondendo alle domande del sostituto procuratore Francesco Pizzato, Aicardi ha ricostruito la visita effettuata alla bimba al Beauregard e i farmaci che aveva prescritto.
Poi ha aggiunto: «Quando la abbiamo dimessa, Valentina stava meglio. La situazione clinica era migliorata, infatti la tosse era diminuita, così come la frequenza respiratoria. L’infiammazione delle vie aeree era in remissione. In ogni caso, io ho raccomandato alla madre della bimba di farla visitare anche il giorno seguente».
E ancora: «Personalmente, in 16 anni, non avevo mai assistito al decesso di un bimbo in età pediatrica a causa dell’influenza A. Si tratta di un evento estremamente raro, ma che purtroppo esiste».
Secondo il professionista, comunque, quando la piccola è stata visitata al Beauregard non era ancora presente una polmonite batterica. «Dalla visita non sono emersi elementi in questo senso – ha chiarito l’imputato -. E anche la radiografia effettuata 27 ore dopo non ha evidenziato una presenza batterica».
Una nuova perizia
Al fine di vederci più chiaro, comunque, il giudice monocratico Marco Tornatore ha deciso di richiedere una nuova perizia medica, che sarà affidata nella prossima udienza (il 20 dicembre) a un medico legale e a un pediatria; si tratta di Andrea Verzelletti e Alberto Arrighini, entrambi degli Spedali civili di Brescia.
In attesa dell’esito dei nuovi accertamenti, comunque, la parte civile nel processo ha comunicato di aver trovato un accordo con il responsabile civile (cioè l’Ausl VdA); nella prossima udienza, dunque, dichiarerà la propria revoca della costituzione in giudizio.
(f.d.)