Chiusura del Traforo del Monte Bianco, il Consiglio Valle: «Pericolo da scongiurare»
Approvato (con l'astensione di Pcp) un ordine del giorno; la Giunta solleciterà il Governo italiano a interloquire con quello francese
Sollecitare il Governo italiano a interloquire con quello francese per cercare le «migliori soluzioni tecniche», proseguire le concertazioni con le autorità regionali e locali francesi e intervenire in modo corale sulle autorità comunitarie. Sono gli impegni assunti dal Governo regionale in merito al futuro del Traforo del Monte Bianco.
Nella serata di giovedì 1° dicembre, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno in cui vengono ricordati i previsti «lunghi periodi di chiusura previsti nei prossimi 18 anni per consentire i necessari lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dell’infrastruttura, che causeranno evidenti danni economici e ricadute negative per i contatti transfrontalieri».
Il documento è stato votato da tutti i gruppi consiliari, a esclusione di Pcp, che si è astenuto.
Il dibattito
Presentando l’Odg, l’assessore Luciano Caveri (VdA Unie) ha detto: «La questione Traforo è un tema all’attenzione dell’opinione pubblica e, in generale, di tutto il mondo dell’economia e del turismo. Questo ordine del giorno serve a fare il punto della situazione in maniera molto pacata. Serve che il Governo italiano e quello francese si esprimano con chiarezza sulle conseguenze di queste chiusure, che tra l’altro causeranno forte incremento traffico pesante in altre zone».
Anche secondo Pierluigi Marquis (Forza italia) quello del Traforo è «un tema di straordinaria importanza». Per questo motivo, «serve prendere una determinazione all’interno di quest’aula. Il Governo regionale così potrà portare il pensiero della comunità valdostana al governo nazionale».
Il consigliere Stefano Aggravi (Lega) ha invece ricordato come «l’obiettivo di base dell’odg è quello di scongiurare la chiusura di questo “passaggio” fondamentale per attraversare un importante confine». Lasciando aperte tutte le porte per «una soluzione tecnica», per Aggravi l’Odg è un passo per «scongiurare il pericolo di una eventuale chiusura del Tunnel».
Anche Pour l’Autonomie condivide l’iniziativa. «I problemi legati alla chiusura del Traforo non riguardano solo la Valle d’Aosta, ma soprattutto qui si vedrebbero gli eventuali effetti – ha detto in aula Marco Carrel -. Questo argomento va trattato su diversi tavoli: Roma, Parigi e Bruxelles. E si potrebbe parlare anche con Piemonte e Liguria, perché anche i loro territori risentiranno delle chiusure».
E’ poi intervenuta Chiara Minelli (Pcp): «Già nei primi anni 2000, il Consiglio Valle aveva detto no al raddoppio del Tunnel del Bianco. Secondo noi non bisogna accrescere il traffico pesante sul territorio regionale, soprattutto nelle zone alpine. Piano piano bisognerà liberare la nostra regione dal transito internazionale dei tir. Anche perché la presenza di tanti mezzi pesanti potrebbe scoraggiare il turismo».
Sul punto, però, Paolo Crétier (Fp-Pd) ha ricordato come «negli anni Settanta io ricordo le file di camion» alle porte di Aosta. Il Tunnel è quindi «importante e bisogna attivarsi per fare in modo che la Valle d’Aosta non venga isolata».
Anche Aurelio Marguerettaz (Uv)ha evidenziato i «risvolti drammatici che avrebbero le chiusure». E, rispondendo a Minelli, il capogruppo del Leone rampante ha aggiunto: «Il raddoppio del tunnel non significa avere un raddoppio del traffico».
(f.d.)