Donne in guerra: la mostra fotografica di Ugo Lucio Borga colpisce al cuore
Inaugurata oggi pomeriggio nella sede della CGIL di Aosta l'esposizione del fotoreporter e giornalista valdostano
Donne in guerra: la mostra fotografica di Ugo Lucio Borga colpisce al cuore.
È stata inaugurata oggi ad Aosta nella sede della CGIL l’esposizione del fotoreporter e giornalista valdostano.
Le 36 immagini scelte tra le tantissime scattate in molti anni di attività, parlano della condizione femminile in zone lacerate da conflitti.
Ugo Lucio Borga: «Durante ogni viaggio mi chiedo chi me l’abbia fatto fare»
«Durante ogni viaggio mi chiedo chi me l’abbia fatto fare – ha spiega Ugo Lucio Borga durante l’inaugurazione della mostra -. Ogni volta torni nelle zone di guerra non perché la violenza eserciti un certo fascino, ma perché a esercitarlo è la reazione alla violenza, cioè come donne e uomini riescano a reagire e sopravvivere».
Ugo Lucio Borga: «La condizione della donna cambia a seconda del paese, del conflitto, della latitudine»
«La volontà è descrivere come cambia la condizione della donna a seconda del paese, del conflitto, della latitudine – ha proseguito Borga -. Si va da zone in cui le donne vengono facilmente colpite, perché si provoca un effetto conseguente sulla comunità circostante, a zone in cui le donne combattono con rinunce personali importanti. Nel contesto iracheno, ad esempio, le donne dello Stato Islamico hanno avuto un ruolo importante nella trasmissione dei valori e in attacchi ferocissimi, divenendo kamikaze per la prima volta. Abbiamo di fronte a noi situazioni diverse e compiti diversi, fino ad arrivare all’Ucraina, in cui le donne sui due fronti di una sorta di conflitto civile muoiono negli scantinati con i propri figli, ma contemporaneamente si organizzano e reagiscono».
Vilma Gaillard: «Veicoliamo volentieri il messaggio delle fotografie tra i nostri utenti»
«Finora non avevamo pensato di far divenire luogo di una mostra il salone del sindacato, dove ogni giorno transitano 200, 300 persone – ha commentato Vilma Gaillard, segretaria generale della CGIL valdostana -. Questa esposizione, nelle prossime settimane, darà l’opportunità a coloro che attendono il proprio turno nel corso della giornata di fruire del messaggio veicolato dalle fotografie».
Una mostra senza una reale data di conclusione
La mostra inaugurata oggi non possiede una reale data di conclusione.
«L’idea è nata con ciò che stava accadendo in Ucraina e in concomitanza con l’8 marzo – precisa Simona D’Agostino, delegata Pari opportunità CGIL valdostana -. Ci siamo ripromesse di presentarla per il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ma vogliamo provocare riflessioni nel corso del tempo, non racchiudere l’evento in un solo giorno».
(luca mauro melloni)