Crisi di palazzo: si ricomincia da capo con le tre opzioni, a 18 o allargamento a Pla e FI
Le consultazioni dovrebbero slittare a dopo l'approvazione del Defr e del bilancio di previsione; è E' quanto emerge dal documento consegnato agli alleati dall'Union valdôtaine
Crisi di palazzo: si ricomincia da capo con le tre opzioni, a 18 o allargamento a Pla e FI. Le consultazioni dovrebbero slittare a dopo l’approvazione del Defr e del bilancio di previsione. E’ quanto emerge dal documento consegnato agli alleati dall’Union valdôtaine.
Mandato a Lavevaz
Il Comité fédéral dell’Union valdôtaine dà mandato al presidente Erik Lavevaz di approvare il Defer e il bilancio e poi «aprire un confronto con tutte le forze politiche favorendo tutti i partiti autonomisti, moderati ed europeisti presenti in Consiglio regionale, tenendo presente, come possibilità ancora valida, che la maggioranza resta a 18». Come in un gioco dell’oca si torna alla casella di partenza.
Tre scenari
Gli scenari tornano a essere tre: perimetro a 18, a 20 con l’ingresso di Pour l’autonomie o a 22 con il rincalzo di Forza Italia.I vertici dell’Uv riaffermano tuttavia la «ferma volontà di uscire da questo periodo di incertezza», ringraziano «l’intero gruppo consiliare per il lavoro amministrativo svolto» e invitano tutti i «consiglieri a proseguire la loro attività approvando il Bilancio e il Defr, rendendosi disponibili ad un dialogo costruttivo e risolutivo per rilanciare l’azione amministrativa e la credibilità della le istituzioni, un dialogo costruttivo che preveda il confronto in commissione federale e non altrove».
Le rivendicazioni
Ancora nel documento: «Il Movimento rivendica la sua dignità, la sua posizione era, nel 2020, quella di oggi. Abbiamo subito le metamorfosi di altri partiti che ci hanno soffocato in un quadro che non è più quello disegnato durante le elezioni. Per questo accusiamo con veemenza le semplificazioni che accusano l’Union vladôtaine di essere alla base di questa crisi politica sistemica, il cui inasprimento sta danneggiando non solo gli unionisti, ma i valdostani».
Il Comité torna, quindi, a parlare di riunificazione che «non è una chimera» ma non è «neppure ovvia».
«I suoi perimetri, infatti, devono essere tracciati dal coraggio di un nuovo processo costituente che questa crisi ci chiede di avere. Gli autonomisti devono essere il fulcro della politica valdostana».
(da.ch.)