L’addìo a Pierantonio Genestrone, «uomo che ha saputo realizzare cose importanti»
Alla chiesa dell'Immacolata, i funerali dello storico presidente di Confcommercio Valle d'Aosta e già presidente della Chambre Valdôtaine
«Un uomo che ha saputo realizzare cose importanti, che ha avuto la capacità di rappresentare tante persone, di parlare a loro nome. Questa è una qualità molto grande».
Padre Gregorio ha descritto così Pierantonio Genestrone, storico presidente di Confcommercio Valle d’Aosta, durante i funerali che si sono tenuti questa mattina alla chiesa dell’Immacolata di Aosta.
Lo storico presidente di Confcommercio Valle d’Aosta è scomparso martedì sera, 15 novembre, dopo una breve malattia.
Sul feretro, girasoli e rose gialle omaggio dei nipoti Melissa, Matilde e Leonardo, composti accanto al papà Gianluca, alla mamma Veronica e alla nonna Lea.
Alle loro spalle, sul sagrato della chiesa, la ‘famiglia’ di Confcommercio Valle d’Aosta di oggi, presidente e direttore, ma anche i referenti dei vari settori, le storiche dipendenti commosse e tanti commercianti e imprenditori del capoluogo e non solo.
L’addìo a Genestrone: il ricordo di Federica Sagaria
In lacrime Federica Sagaria, figlia di Beppe, l’altro ‘pezzo storico’ di Confcommercio Valle d’Aosta, che con Genestrone ha lavorato a lungo e che se n’è andato quasi due anni fa, dopo aver combattuto contro il Covid.
«Pier era una Persona unica – affida alla sua pagina FB il suo pensiero Federica Sagaria.
Ho iniziato a lavorare per lui, con lui, che ero una ragazzina e quando mi chiamava nel suo ufficio trasalivo… Federicaaa!
Con quella sua vocina! Poi ho imparato a conoscerla, mi è entrato nel cuore e li resterà per sempre.
Quanto bene le ho voluto Presidente! Quante cose mi ha insegnato… E quanto mi è stato vicino nei momenti più bui della mia vita.
Grazie per averne fatto parte, e sono onorata di averne fatto parte io della sua di vita!Arrivederci Presidente! Mi saluti il mio Papà».
L’addìo a Genestrone: le parole di Padre Gregorio
Il Vangelo secondo Giovanni, laddove Tommaso si chiede «Signore, non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?» e il Libro della Sapienza offrono a Padre Gregorio l’opportunità di parlare di fede e di voci da ascoltare.
«Il primo ringraziamento che ci viene spontaneo è per la vita del nostro fratello – ha detto Padre Gregorio . Poi, per la presenza in Chiesa e per questo raccoglimento.
Questo silenzio significativo, alle 10 del mattino, celebrando l’Eucarestia, in un orario nel quale di solito ascoltiamo tante voci, il lavoro, i progetti, le gioie, le preoccupazioni.
Oggi a quest’ora c’è silenzio, il mondo che ci circonda tace ma ci permette di ascoltare due voci.
La prima è la voce del nostro cuore, dell’amore e dei sentimenti.
L’altra è la voce di Dio che ci parla attraverso la Sua Parola e che si fa presente nella nostra vita.
La voce dentro di noi ci fa ricordare momenti di vita del nostro fratello, in famiglia, con gli amici, ma anche gli impegni professionali importanti.
La storia del nostro fratello ci racconta come avesse avuto la fiducia di tanti che contavano sulle sue qualità, sulla sua capacità di rappresentarli, di parlare a suo nome. Una qualità molto importante.
Tanti hanno detto che Pierantonio era un uomo che sapeva realizzare ciò che era importante.
E poi ci sono altri momenti che condivideva in modo intimo con la famiglia e gli amici stretti che ci permettono di ricordarlo, di ricordarci che egli era sempre presente quando qualcuno aveva bisogno».
Condivisione e progetti futuri
Padre Gregorio ha ricordato l’impegno di Genestrone attraverso il lavoro, «il nostro fratello aveva la capacità di condividere i suoi talenti con gli altri. L’impegno sarà quello di portare avanti progetti grandi e piccoli».
La parola di Dio, anche attraverso il Libro della Sapienza, esprime il valore della continuità della vita e il tema del distacco.
Non vediamo più il nostro fratello, ma camminerà accanto a Lui e noi lo ricorderemo con la voce della memoria e nelle nostre preghiere personali» – ha concluso Padre Gregorio.
(c.t.)