Crisi di Palazzo, il presidente sfida l’opposizione: «Se avete i numeri potete fare voi un Governo»
Botta e risposta tra maggioranza e minoranza sullo stallo politico
All’esito delle elezioni regionali del 2020 «noi abbiamo creato una maggioranza, ma potevate farlo anche voi e, con una sfiducia costruttiva, potete ancora farlo. Quindi, se ne avete la forza, fate una proposta alternativa. Noi siamo ancora in carica e rispondiamo di quello che facciamo. Abbiamo scaricato il bilancio, passato il Defr e approvato aiuti per l’economica valdostana». Così il presidente della Regione, Erik Lavevaz, rispondendo a una risoluzione (respinta con 20 astensioni) presentata da Lega, Forza Italia e Pour l’Autonomie.
L’iniziativa, riassunta in aula da Stefano Aggravi (Lega), le forza di opposizione (tranne Pcp) chiedevano al presidente e ai singoli assessori di «esplicitare se sussistono le condizioni per proseguire l’attività politico-amministrativa». Il riferimento è allo stallo politico in cui è finita la maggioranza provando a ricostituire la Giunta dopo le dimissioni di Chiara Minelli (Pcp), senza dimenticare la telenovela della staffetta alla Presidenza tra Lavevaz e Renzo Testolin (Uv).
La risoluzione
Invitando il Governo regionale a «fare chiarezza», il consigliere Aggravi ha evidenziato come «quando si è parlato di intendimenti e impegnative, in più di una occasione ci siamo sentiti rispondere da alcuni membri della Giunta che l’impegno poteva essere preso, “ma non so fino a quando avrò questo incarico”».
Lavevaz: «Stiamo lavorando»
Nella sua risposta, il presidente della Regione ha subito chiarito che «non cadrò in tranelli», per poi precisare: «Al netto delle evoluzioni politiche che potrebbero esserci nei prossimi giorni, non è stata aperta nessuna crisi formale in quest’aula. A prescindere dalle difficoltà e dal dibattito politico, io vorrei trovare qualcuno che mi dica che non stiamo facendo le cose e portando avanti i dossier».
A stretto giro è quindi arrivata la replica di Aggravi. «Presidente, lei dice “fatevi avanti” – ha affermato l’esponente del Carroccio -. Ma se dovessimo fare elenco delle cose che abbiamo letto sui giornale o che lei ha detto: “passi indietro, passi di lato, stiamo lavorando, la crisi non è aperta…”. Però qualche membro della Giunta dice: “Io prendo l’impegno ma non so se sarò ancora assessore”. Mi perdoni, ma un po’ di chiarezza è necessaria».
Poi, facendo riferimento a una possibile (se non probabile) ridistribuzione delle deleghe, Aggravi si è rivolto all’assessore Carlo Marzi (Stella alpina): «Ci ha parlato di deleghe ciccie, dimagrimenti delicati o violenti. Io spero non la tocchino, altrimenti sappia che la nostra porta è aperta».
Baccega: «Fuori sono preoccupati»
Per gli azzurri ha invece preso la parola Mauro Baccega. «Voi pensate che la gente fuori sia convinta che va tutto bene – ha domandato il consigliere alla maggioranza -? Sembra di no. Abbiamo capito che la mancata attribuzione dell’assessorato (rimasto “vuoto” dopo l’addio di Minelli ndr) è una mera questione politica, che non si riusciva a definire nonostante il collega e amico Claudio Restano (Evolvendo ndr) era a disposizione. Voi, però, lo avete lasciato al palo per risolvere altre magagne. Avete detto: “Ne parliamo dopo le elezioni politiche”. Eppure siamo ancora qui ad attendere che l’Assessorato venga attribuito. Formate questa giunta quanto prima, perché fuori sono preoccupati».
Guichardaz: «Fate un danno alla Valle d’Aosta»
Sempre dai banchi dell’opposizione è poi intervenuta Erika Guichardaz (Pcp): «In questo clima come si può affrontare il Defr e il bilancio? Noi abbiamo continuato a presentare iniziative in Consiglio, ma vorremmo capire cosa sta avvenendo» dal punto di vista politico. Secondo la consigliera, la maggioranza «non sta facendo un danno a noi, ma all’intera Valle d’Aosta».
La difesa della maggioranza
Dichiarazioni, queste ultime, che non sono piaciute al capo gruppo dell’Uv, Aurelio Marguerettaz, il quale ha preso la parola in difesa della maggioranza. «Nessuno nega il fatto che vi siano questioni politiche da chiarire e scenari che potrebbero essere modificati – ha detto il consigliere -, ma mi preme chiarire che noi non stiamo creando nessun danno. Abbiamo predisposto il Defr e il bilancio, creando le base per affrontare la programmazione del 2023. Abbiamo sempre cercato di lavorare come se il nostro lavoro andasse avanti tranquillamente fino alla fine della legislatura nella consapevolezza, però, che il nostro lavoro di maggioranza potrebbe anche interrompersi. Abbiamo sempre lavorato per dare risposte alla comunità, per avere la coscienza a posto e perché è giusto».
Per Marguerettaz, quindi, «la narrazione che qui tutto è fermo non è corretta. I quadri politici vanno sicuramente definiti, ma nulla è fermo e non c’è nessun danno alla comunità».
Il voto
Al termine del dibattito, l’Assemblea ha respinto la risoluzione con 20 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, FI, PlA).
(f.d.)