L’inflazione continua a salire, ma in Valle d’Aosta meno che altrove
Prezzi ancora in aumento nel capoluogo e in tutta la Regione; ma in Valle sono aumentati meno che nel resto d'Italia rispetto allo scorso ottobre
Continua ad aumentare l’inflazione nel comune di Aosta, anche se la nostra regione è quella che registra il minor tasso di crescita.
Inflazione: salgono i prezzi al consumo
I dati emergono dall’ultima rilevazione Istat e in particolare, per il Comune di Aosta, dall’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) per il mese di ottobre.
Il capoluogo regionale ha registrato una variazione del +1,8% sul settembre 2022 e di +8,7 rispetto allo scorso anno.
Variazioni congiunturali
Per quanto concerne le variazioni rispetto al mese precedente, le divisioni di spesa con aumento più significativo riguardano Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+11,8), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,8), Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,3), Altri beni e servizi (+0,3), Abbigliamento e calzature (+0,1).
In diminuzione Bevande alcoliche e tabacchi (-1,1), Servizi ricettivi e di ristorazione (-1,0), Trasporti (-0,8), Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,3) e Istruzione (-0,1).
Rimangono costanti Servizi sanitari e spese per la salute e Comunicazioni.
Variazioni tendenziali
Per quanto riguarda le variazioni rispetto all’anno precedente, gli aumenti maggiori sono registrati da Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+36,6), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+11,5), Trasporti (+7,3), Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,8), Mobili, articoli e servizi per la casa (+2,9), Altri beni e servizi (+2,7), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,1), Abbigliamento e calzature (+1,3), Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,2), Servizi sanitari e spese per la salute (+0,8).
In diminuzione Comunicazioni (-2,7) e Istruzione (-0,1).
Valle d’Aosta in vetta
A completare l’analisi sui dati Istat ci pensa il Codacons, che ha stilato la classifica delle Regioni in cui i prezzi al dettaglio, nel mese di ottobre, hanno registrato gli aumenti più pesanti.
«Un incremento quello dei listini che ha effetti diversi sulle famiglie, a seconda della regione di residenza – spiega l’associazione -. La spesa annua per consumi dei nuclei residenti, infatti, è fortemente diversificata sul territorio, con le famiglie del nord che spendono di più rispetto a quelle che vivono nel Mezzogiorno».
La Valle d’Aosta, in particolare, è la regione che registra l’aumento minore, 8.8%, cifra che porta comunque una stangata da 2.962 euro all’anno per ogni nucleo residente.
La classifica
Di seguito la classifica, guidata dalla Sicilia, che riassume il tasso di inflazione, rispetto allo stesso mese del 2021, e la maggior spesa annua per ogni regione italiana.
Sicilia 14,4% +3.487 euro
Liguria 13,8% +4.139 euro
Sardegna 13,6% +3.616 euro
Abruzzo 12,9% +3.395 euro
Umbria 12,7% +3.728 euro
Emilia Romagna 12,5% +4.360 euro
Puglia 12,2% +2.922 euro
Toscana 12,2% +4.278 euro
Trentino Alto Adige 11,9% +4.272 euro
Italia 11,8% +3.625 EURO
Veneto 11,8% +3.796 euro
Friuli Venezia Giulia 11,3% +3.540 euro
Lazio 11,3% +3.769 euro
Calabria 11,2% +2.686 euro
Marche 11,1% +3.200 euro
Molise 11,1% +2.892 euro
Piemonte 11,1% +3.440 euro
Lombardia 11% +3.913 euro
Campania 10,9% +2.765 euro
Basilicata 9,3% +2.235 euro
Valle d’Aosta 8,8% +2.962 euro
(al.bi.)