Dora e Rafting a rischio con la nuova centralina tra Pré-Saint-Didier e Morgex
Un'interrogazione della consigliera Chiara Minelli ha portato il progetto della nuova centralina sui banchi del Consiglio Valle
Dora e Rafting a rischio con la nuova centralina tra Pré-Saint-Didier e Morgex
Un progetto «devastante» lo aveva definito Emanuele Bernasconi, titolare di Rafting.it con sede all’area sportiva di Morgex, con più di quarant’anni di esperienza di gestione e divulgazione degli sport fluviali in Italia.
Si tratta del progetto per la derivazione d’acqua a uso idroelettrico della Dora Baltea tra i Comuni di Pré-Saint-Didier e Morgex presentato da Cva.
Le preoccupazioni espresse a Gazzetta Matin un mese fa, non sono solo sue, del collega David Alemanni del Totem Adventure Rafting di Pré-Saint-Didier, ma anche del Comune di Morgex, di LegambienteVdA, della Federazione italiana rafting, di Arpa VdA, del dipartimento programmazione risorse idriche del territorio che hanno presentato osservazioni per l’assoggettabilità alla procedura di Valutazione impatto ambientale del progetto e ora anche del gruppo Pcp che con l’interrogazione della consigliera Chiara Minelli ha sollevato la questione oggi, mercoledì 16 novembre, in Consiglio Valle.
Il progetto
Il progetto prevede un’opera di presa nel Comune di Pré-Saint-Didier, circa 160 metri a valle della confluenza con la Dora di Verney, due gallerie di derivazione che arrivano a Morgex dove è prevista la centrale di produzione e un canale di restituzione all’altezza della zona industriale di Morgex.
Le obiezioni
Per Legambiente Valle d’Aosta l’impianto ha un impatto importante sulla zona fluviale e sui territori che coinvolge.
«Complessivamente l’impatto maggiore è quello determinato dalle alterazioni idrologiche (si prevede di prelevare una portata massima superiore a quella media annua !!) che risulta quindi rilevante».
Il Comune di Morgex obietta sui siti individuati, sul proprio territorio, per lo stoccaggio dei materiali di terre da scavo e sulle aree di cantiere, in prossimità della zona sportiva, della pista ciclabile, del percorso Bèbé en marche.
«Il transito di 3.500 autocarri per un totale di 7.000 viaggi andata/ritorno in quell’area risulta fortemente degradante» oltre a compromettere la viabilità interna delle frazioni. Il prelievo massiccio di acqua svuoterebbe l’opera di presa per l’irrigazione delle aree verdi pubbliche.
«Abbiamo la forte preoccupazione che l’impianto prelevi una quantità d’acqua che renderebbe impraticabile l’attività di rafting tra Pré-Saint-Dider e Morgex» aveva detto il sindaco Federico Barzagli sottolineando il grande richiamo turistico di queste attività sul territorio.
Ed è proprio questa la preoccupazione principale delle basi attive sul tratto di Dora e della Federazione italiana rafting.
«Vogliono prelevare 30 metri cubi d’acqua al secondo che, nel periodo che va da giugno ad agosto, è tutta l’acqua che scorre nel fiume!» sottolinea Bernasconi.
«È vero, si parla di energia pulita, ma nel progetto non si capisce quali benefici porterebbe ai cittadini il nuovo impianto, e ci chiediamo se quei kw/h in più giustificano tutto quello che comprometterebbero – dice il titolare di Rafting.it -. Noi non potremmo più fare la nostra attività, a impatto zero, sul fiume. Togliere acqua su 4 km di fiume è un’azione molto violenta, lavoro da tanti anni e c’è sempre stata attenzione per le nostre attività quando si trattava di fare interventi sul fiume. Questa volta nessuno ci ha coinvolti».
Il progetto prevede di «incanalare l’acqua in modo da garantirne la presenza per la navigabilità», ma come evidenzia anche il Comune, si tratta di rafting, «che ha caratteristiche ben diverse dalla canoa o peggio ancora da uno scivolo o percorso obbligato di un parco divertimenti».
Il tratto della Dora compreso tra Pré-Saint-Didier e Sarre è considerato a livello mondiale il Colorado Europeo, sul fiume negli anni si sono sviluppate diverse attività che, secondo la Federazione italiana rafting, impiegano circa 70 collaboratori stagionali, richiamando circa 15 mila presenze turistiche annue oltre a competizioni di livello internazionale, come la recente Europe Cup di luglio, tutti aspetti che nel progetto non sono considerati.
L’interrogazione
Nella sua interrogazione la consigliera Minelli chiede al Governo «se abbia condiviso con CVA questo progetto; come valuti le preoccupazioni espresse dal Comune di Morgex; quante siano le società che operano nel campo degli sport di acqua viva e quanti gli operatori del settore nella nostra regione; come intenda agire per sostenere gli sport di acqua viva attivi sul territorio».
Le risposte
L’Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha osservato che «da parte del Governo regionale non sono state fornite specifiche indicazioni nel merito: Cva Spa, pur essendo totalmente di proprietà pubblica, opera sul mercato quale soggetto di diritto privato e ha facoltà di valutare le iniziative imprenditoriali che ritiene più attinenti agli obiettivi che le sono stati affidati».
«Il progetto è stato sottoposto a verifica di Valutazione dell’impatto ambientale: verifica che si è conclusa con la necessità di sottoporlo alla Valutazione dell’impatto ambientale in capo all’assessorato dell’ambiente – aggiunge Marzi -. Saranno quindi le risultanze del procedimento di Via a indicare se l’iniziativa proposta sia attuabile, a quali condizioni e con quali limitazioni, in relazione ai vincoli presenti sul territorio determinati anche dalla pre-esistenza delle attività economiche e turistiche già attive sul territorio».
Riguardo al tema del sostegno degli sport di acqua viva, l’assessore Marzi ha evidenziato che «da tempo è stata intrapresa con la Federazione Rafting una collaborazione per coniugare gli interventi sulla Dora Baltea con le esigenze legate allo svolgimento delle attività delle discipline sportive di acqua».
«In particolare, abbiamo assicurato il coinvolgimento della Federazione nella predisposizione degli interventi puntuali, quali ad esempio quelli attinenti al progetto “Life Graymarble” che prevede interventi di rimozione di salti e ostacoli esistenti e realizzazioni di rampe di risalita per la fauna ittica – precisa l’assessore -. Oltre a favorire la creazione di un habitat favorevole allo sviluppo delle specie ittiche autoctone, gli interventi consentono di recuperare un tratto di Dora potenzialmente idoneo alla pratica e alla promozione delle attività di valorizzazione sportiva e turistica del corso d’acqua, quali quelle del rafting e delle altre attività in acqua che contribuiscono a creare un significativo indotto e dalla nostra Dora permettono di godere di una prospettiva unica della nostra splendida Valle».
L’assessore al Turismo e sport, Jean-Pierre Guichardaz, ha completato la risposta in merito alle società che operano nel campo degli sport di acqua viva e agli addetti del settore.
«Sono 5 le associazioni sportive dilettantistiche valdostane affiliate alla Firaft (Federazione italiana rafting), cui se ne aggiunge un’altra affiliata alla Federazione italiana canoa e kayak. Il rafting è di gran lunga l’attività sportiva prevalente con 4.500 tesserati alla Firaft cui si aggiungono un migliaio di persone che frequentano i centri rafting valdostani. Gli operatori di settore – collaboratori stagionali – sono tra i 60 e i 70» ha detto Guichardaz.
«Posso assicurare che l’amministrazione regionale farà il possibile affinché il progetto di derivazione d’acqua in questione non determini ripercussioni negative sul regolare svolgimento degli sport d’acqua viva», ancora Guichardaz.
La replica
«Fa specie che la Regione non faccia nessuna valutazione preliminare, nonostante si tratti di un progetto che ha notevoli implicazioni sul territorio, lasciando solo l’esame alla Valutazione di impatto ambientale» la replica della consigliera Chiara Minelli.
«Sono passati tanti anni dalla prima presentazione della richiesta: il fatto che ci siano stati dei contenziosi, significa che fare un intervento di questo tipo pone problemi riguardo al contesto idrico regionale» aggiunge la consigliera.
«La Dora è suddivisa in 16 corpi idrici: l’unico suo tratto non ancora derivato a scopo idroelettrico è proprio quello in questione. Un elemento che non si può sottovalutare. Nel territorio di Morgex ci sono già torrenti derivati a scopo idroelettrico e a valle c’è la riserva naturale del Marais di La Salle: l’impoverimento delle portate dei corpi idrici potrebbe aggravare le condizioni non solo delle acque superficiali ma incidere sulla falda e di conseguenza sulle sorgenti, tra cui quella delle terme di Pré-Saint-Didier».
«C’è poi il problema contingente del collettore fognario, con potenziali conseguenze di odori e criticità sanitarie. Ricordo, infine – conclude Minelli -, che con la siccità di questa estate, l’unico tratto di fiume navigabile per il rafting a luglio e agosto è stato quello interessato dal progetto: sarà quindi importante che la Regione faccia una riflessione approfondita, anche sull’importanza turistica ed economica delle attività di acqua viva; riflessione che non va addebitata solo in capo alla Via.»
(erika david)