Museo Gamba, da dieci anni il luogo dove conoscere e innamorarsi dell’arte
Giovedì sera con la performance The Rise e l'inaugurazione della mostra di Caterina Gobbi si è dato il via ai festeggiamenti per il decennale del Museo Gamba
Museo Gamba, da dieci anni il luogo dove conoscere e innamorarsi dell’arte.
Giovedì sera con la performance The Rise e l’inaugurazione della mostra di Caterina Gobbi si è dato il via ai festeggiamenti per il decennale del Museo Gamba.
Un compleanno è sempre un momento per fare delle riflessioni, guardare quello che è stato e immaginare quello che sarà.
Non si sottrae a questa riflessione il Gamba, museo di arte moderna e contemporanea di Châtillon che celebra in questi giorni il suo primo decennale.
Giovedì sera, a 10 anni di distanza esatta da quel 27 ottobre 2012, quando per la prima volta il museo aprì al pubblico le sue porte, al Gamba è stata tributata la doverosa festa di compleanno con una performance di Virna Vallerio e Lorenzo Barbera, The Rise, che ha rappresentato l’ascesa dell’importanza e dell’autorevolezza di questo museo, e l’inaugurazione della mostra Siamo venuti da troppo lontano per fermarci qui di Caterina Gobbi, arricchita dalle performance live di Vincent Boniface e Liliana Bertolo e delle guide alpine Anna Torretta e Giovanna Mongilardi.
In questi 10 anni il Museo Gamba «ha contribuito a cambiare l’idea del contemporaneo in Valle d’Aosta – ha detto Viviana Vallet, dirigente del patrimonio storico-artistico e gestione dei siti culturali -, le aspettative erano molte e non sono state disattese, le scelte che sono state fatte si dimostrano ancora all’avanguardia».
La dirigente ha anticipato la creazione di un gruppo di lavoro formato da studiosi in vari ambiti che avrà il compito di immaginare il futuro del Museo Gamba, «un nuovo ordinamento museale, un nuovo allestimento e la possibile revisione del percorso museale».
La Soprintendente Cristina De La Pierre ha sottolineato come il Gamba sia «un castello dove si può conoscere l’arte e magari innamorarsene, frutto di un dono d’amore del barone Carlo Maurizio Gamba per l’amata consorte Angélique Passerin d’Entrèves» e il sindaco di Châtillon, Camillo Dujany, ha ricordato le grandi potenzialità non solo del sito museale, ma del Parco che l’amministrazione ha intenzione di valorizzare ulteriormente creando un camminamento panoramico di collegamento con il borgo del paese che si potrà sperimentare con l’Art Walk in programma domenica 30 ottobre (su prenotazione).
Il programma
La festa di compleanno del Museo Gamba prosegue ancora oggi e fino a domenica.
Oggi, venerdì 28, alle 17, la riflessione a più voci L’Orbita della Light Art: un confronto sulla Light Art e sulle sue potenzialità d’intervento nel tessuto urbano, in un dialogo funzionale tra passato, presente e futuro.
Sabato 29, dalle 9.30 alle 13 nell’Aula Magna della Scuola alberghiera di Châtillon, la tavola rotonda 10+10: il futuro del Castello Gamba farà il punto sui primi dieci anni di apertura, con uno sguardo al futuro del Museo, alla sua capacità di ripensarsi e alle sfide che aspettano questa “casa” della creatività moderna e contemporanea.
La festa culminerà con la Sagra del Miele in programma a Châtillon sabato 29 e con Château Miel, dalle 15 alle 18, visite accompagnate al Museo con degustazione di mieli locali a cura degli chef dell’Associazione Cuochi Valle d’Aosta. (Prenotazioni 333 4029802).
Sempre sabato 29 ottobre alle 21 al Centro Congressi di Saint-Vincent conferenza con Moni Ovadia, poliedrico artista italiano di origine bulgara, che dialogherà con Davide Mancini su Lo stato dell’arte.
Infine, domenica 30, Art Walk, passeggiate artistiche alle 11 (con Moni Ovadia) e alle 15 (con Marco Jaccond) che, corredate da apposite installazioni e da momenti di narrazione, accompagneranno i visitatori dal centro del paese fino al castello lungo la strada des Sarrasins.
Nel pomeriggio alle Scuderie del castello, alle 15.30, lo spettacolo 100% Paccottiglia di circo non-contemporaneo di e con Circo Pacco: animazione clownesca tra magia comica e acrobatica.
Tutti gli eventi sono a prenotazione obbligatoria allo 0166-563252.
La mostra
La mostra, Siamo venuti da troppo lontano per fermarci qui, primo progetto espositivo in Italia della giovane artista di Courmayeur, Caterina Gobbi, rimarrà aperta fino all’11 dicembre.
La mostra prende spunto da una riflessione dell’artista, che lavora principalmente con i suoni, sulla fusione dei ghiacciai.
Ghiacciaio che in realtà, sono solo un pretesto, come ha spiegato l’artista all’inaugurazione della sua installazione.
«Un pretesto per esplorare le montagne da dove vengo e che da qualche mese sono tornate ad essere la mia casa. Un pretesto per porsi delle domande, sulle connessioni tra tutto cioè che c’è, e di come una cosa sia in apparente equilibrio ma in realtà in una costante oscillazione di dipendenza o indipendenza».
«Un pretesto per pensare a come viviamo questi posti, cosa ne facciamo, cosa vuol dire andare in montagna».
«Quello che cerco di fare con il mio lavoro – ha detto l’artista – è aprire degli spazi incerti o liminali. Ed il ghiaccio è proprio questo, un entità che vive in un costante passaggio tra il solido ed il liquido uno spazio incerto».
Il lavoro di Gobbi non vuole dare risposte, ma porre domande, non pretende che venga capito, ma invita i visitatori «a capire quello che vi fa provare, sentire, pensare e di fermarvi li con quella idea pensiero domanda».
Tutto il materiale espositivo è realizzato dall’artista, dai delicati fiori di vetro simili a cristalli di neve, ai blocchi di pietra, fino ai video, alle fotografie, ai suoni che dalle casse circolari, fanno vibrare le pareti del Gamba a dare l’idea del ventre della montagna, del continuo lavorare del ghiacciaio.
(erika david)