Aosta: villette del Quartiere Cogne saranno alienate e torneranno in vendita
Primo passo propedeutico da parte del Comune; cambia ancora il futuro delle ex abitazioni degli operatori della Cogne.
Torneranno sul mercato le villette del Quartiere Cogne. Non nell’immediato, ma molto probabilmente il prossimo anno.
Insomma, vive un’altra puntata la telenovela delle abitazioni situate tra via Giorgio Elter, via Verraz e via Pollio Salimbeni.
La telenovela
Nel mese di settembre, infatti, il Comune aveva deciso di fare marcia indietro rispetto a quanto previsto dalla delibera del governo regionale dello scorso aprile.
La stessa, infatti, dava sostanzialmente via libera all’accordo di programma nel quale si concedeva al comune aostano lo stralcio delle villette del Quartiere Cogne dalla porzione di patrimonio immobiliare di edilizia residenziale girate sotto la gestione dell’Arer.
Questo provvedimento dava l’ok al Comune di Aosta per procedere alla libera vendita delle ex abitazioni degli impiegati della Cogne, in quanto «nell’ambito degli incontri con i nuclei occupati – si leggeva nella delibera comunale -, non è emersa particolare volontà all’acquisto delle unità immobiliari».
Da qui la decisione in accordo con Arer di procedere alle attività propedeutiche per il rilascio degli alloggi in questione e attivare la concessione in comodato d’uso gratuito all’Azienda regionale edilizia residenziale.
Altra retromarcia
Nella quarta commissione consiliare di giovedì pomeriggio, invece, il Comune di Aosta ha deciso di cambiare nuovamente il futuro delle villette.
Con quattro voti a favore e due astenuti (Paolo Laurencet e Sylvie Spirli), infatti, la commissione presieduta da Franco Proment ha votato l’estrapolazione di due unità immobiliari dal patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
La spiegazione
La decisione è presto spiegata: provare a fare cassa, ma nell’ottica di riqualificazione e rilancio della zona e del Quartiere Cogne tutto.
«Qualche mese fa era nata una sorta di confusione – ha spiegato la vice sindaca con delega al Patrimonio, Josette Borre -. Questa delibera è il primo passo grazie al quale, con i tempi necessari alla Regione, potremmo provvedere a future procedure aperte di alienazione delle villette».
Le ipotesi sul tavolo sono diverse.
«Come inserito nel Dup in fase di realizzazione – continua Borre -, valuteremo diverse opzioni di vendita, dalla villetta singola alla formulazione a lotti, così da sondare nel migliore dei modi le varie esigenze del mercato».
Insomma, intanto è arrivato il primo atto propedeutico, poi ci sarà l’alienazione.
«Le villette, a parte le quattro già private, sono ormai vuote da tanto tempo e a forte rischio usura – spiega ancora la vice sindaca -. Il rettangolo che racchiudere il complesso forma già un mix di proprietà pubbliche e private e, anche su stimolo di chi ha acquistato l’immobile ai tempi, vogliamo spingere interventi per il recupero dell’area in maniera uniforme».
La strada è segnata.
«In ottica di riqualificazione del Quartiere, crediamo che sia necessario creare eterogeneità tra i residenti – conclude Borre -. Per questo vogliamo allineare gli immobili per permetterne, poi, il recupero».
I commenti
Si astiene, ma sposa sostanzialmente l’idea il consigliere di Forza Italia, Paolo Laurencet.
«Ci asteniamo perché pensiamo che le villette possano essere uno strumento utilissimo per la riqualificazione della zona – dice -. Per migliorare un quartiere, bisogna mischiare le carte, non renderlo un ghetto; bisogna far convivere persone benestanti e non, e in quest’ottica le villette possono essere molto attraenti. Speriamo di poter approfondire la questione per dare anche il nostro punto di vista sulle modalità di alienazione».
Si accoda il presidente di commissione, Franco Proment.
«La riqualificazione sta a cuore a tutti – chiosa -. Un mix pubblico privato credo che sia il modo migliore per raggiungere l’obiettivo».
(alessandro bianchet)