Châtillon: 1.750.000 euro per il rilancio del borgo, per la minoranza «risorse mal spese»
La riqualificazione partirebbe dall’uscita del casello autostradale e arriverebbe sino al ponte; stanziati i primi 441 mila euro per la rigenerazione urbana definita «azione coraggiosa» dal sindaco Camillo Dujany
Châtillon: 1.750.000 per il rilancio del borgo, per la minoranza «risorse mal spese». Per l’opposizione «scelta dispendiosa per non cambiare nulla». Per il portavoce Riccardo Donazzan: «Non siamo contrari a priori alla riqualificazione del borgo. A nostro parere, contrariamente a quanto annunciato in consiglio, il sindaco non ha optato per una scelta coraggiosa, ma per una via di mezzo dai grandi costi e dai futuri pochi benefici.
Le critiche
Per Donazzan «di fatto, vincola le future amministrazioni in un periodo economico-sociale di particolare difficoltà generale, visto anche l’aumento sproporzionato dei prezzi dei materiali ed il caro energia. Riteniamo che un impegno di questo tipo non sia sufficiente per un processo di rigenerazione urbana e per il rilancio turistico-economico del paese. Ciò che ci lascia più perplessi a tal fine è il mancato coinvolgimento dei privati proprietari degli immobili sulle vie interessate, degli abitanti del borgo, e degli esercenti delle attività commerciali. A fronte di un impegno economico consistente il risultato non sembra essere altrettanto risolutivo».
Lamenta l’opposizione: «nei mesi scorsi l’amministrazione ha impegnato cifre importanti in grandi opere che difficilmente vedranno mai la luce, come ad esempio strada Sarrasin, sta ingolfando gli uffici, e le piccole manutenzioni rimangono indietro. Dovrebbero incrementare le disponibilità per gli appalti della pulizia e della cura delle aree verdi, oltre ad agevolare la realizzazione dei nuovi asfalti, invece di destinare le risorse a lavori così importanti».
Per la riqualificazione l’amministrazione ha finanziato la prima tranche di lavori con 441mila euro.
La riqualificazione
Ad illustrare l’intervento, in aula, l’architetto Simone Moggia.
La riqualificazione partirebbe dall’uscita del casello autostradale e arriverebbe sino al ponte. Nel dettaglio gli interventi individuati sono il posizionamento di segnaletica all’uscita dall’autostrada, la piantumazione di alberi nel tratto uscita autostrada – rotatoria, l’ampliamento del diametro della rotatoria, la valorizzazione del bus terminal come porta della Valtournenche, l’abbellimento delle pareti cieche con verde verticale, il conferimento di personalità dei necessari connotati alle quattro piazze, l’abbellimento del porticato di ingresso della Biblioteca e valorizzazione del suo spazio esterno.
A questo si aggiungono il posizionamento dissuasori della sosta a scomparsa meccanico-manuale in acciaio inox, le installazioni con “alberi di fiori e alberi di luce” per camuffare le facciate non rinnovate, il posizionamento di sistemi di rallentamento del traffico in via De Tollen con la ripavimentazione in pietra almeno sino a piazza Volontari del Sangue e la ricostruzione del marciapiede, ma anche la riqualificazione dell’area gioco adiacente l’asilo, il posizionamento di nuovo arredo urbano e la creazione di un centro commerciale naturale caratterizzato da eventi con periodicità mediamente ravvicinata.
Tra i lavori si prevede la riduzione delle zone di parcheggio in via De Tollen (togliendo gli stalli in piazza Duc) e in tre posizioni lungo via Chanoux. Interventi sono stati suddivisi in otto stralci con gli ultimi due (l’ampliamento del parcheggio zona Bocciodromo e la valorizzazione della terrazza della Biblioteca) non economicamente quotati.
Il sindaco
Per il sindaco Camillo Dujany «il progetto è organico e completo, sintetizza i difetti e le mancanze del nostro borgo. Predispone un cronoprogramma non solo temporale ma anche economico. Si tratta di un ottimo strumento di lavoro per questa e le amministrazioni successive. Ha detto bene l’architetto riferendosi al coraggio necessario per intraprendere un processo di rigenerazione urbana. Si tratta di un processo lunghissimo che coinvolge non soltanto l’Amministrazione pubblica ma anche i privati e le attività economiche».
(re.aostanews.it)