Aosta Pride, Anpi e Legambiente invitano a partecipare alla parata di domani
L'associazione dei partigiani ricorda i diritti sanciti dalla Costituzione e le persecuzioni nazifasciste contro gli omosessuali e invita a portare all'Aosta Pride un messaggio di pace e uguaglianza
«I diritti di uno sono i diritti di tutti, un diritto negato è la radice per negare tutti gli altri», così l’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia invita tuttə i cittadinə valdostanə alla parata di domani, sabato 8 ottobre, dell’Aosta Pride.
In una nota l’associazione ricorre all’articolo 3 della Costituzione della Repubblica italiana, Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, sottolineando come sia «il fondamento di ogni diritto, e un articolo profondamente attuale ancora bisognoso di attuazione».
Persecuzioni
«Un esempio è proprio la situazione dei diritti negati a causa del sesso della persona o delle inclinazioni sessuali» sottolinea l’Anpi.
L’Associazione ricorda, tra i vari periodi segnati delle discriminazioni sessuali della comunità Lgbt punite con incarcerazione, negazione, tortura e morte in varie parti del mondo, il periodo nazifascista.
«I nazisti codificarono nel noto art 175 del codice penale l’omosessualità come un reato punibile con 10 annidi carcere e praticarono l’internamento nei campi di concentramento bollando le vittime con il cosiddetto “triangolo rosa”, mentre il regime fascista negò persino l’esistenza, intollerabile al governo dell’epoca, degli omosessuali in Italia, definendoli un “problema” praticamente inesistente governabile con la polizia e il confino, come si può leggere nella relazione della Commissione Appiani sul codice Rocco».
Una persecuzione che perdura anche ai giorni nostri.
Solo il 17 maggio 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dalle malattie mentali definendola “una variante naturale del comportamento umano”, ricorda l’Anpi.
Eppure, molta parte del mondo, anche europeo, coltiva ancora questo tipo di discriminazione anche a fini di potere politico religioso.
«A chi pensa che la parità di diritti sia raggiunta, che ci si possa accontentare della maggiore “tolleranza” noi rispondiamo che non è così».
Oggi
«Oggi, nel 2022, è ora di prendere coscienza del dolore che una simile discriminazione comporta e dire basta: è ora di dimostrare con piena coerenza e sincerità che Uguaglianza per noi non è una parola, ma un bene irrinunciabile nella totalità del suo significato, che ci permette di essere unici, profondamente diversi, e ad un tempo indissolubilmente uniti:i diritti di uno sono i diritti di tutti, un diritto negato è la radice per negare tutti gli altri».
«Per questo – conclude l’Anpi – vi aspettiamo numerosi per portare un messaggio di amore e di pace, assieme contro le discriminazioni!»
Legambiente
Anche l’associazione el cigno verde sostiene l’Aosta Pride e parteciperà alla parata di domani.
«Con l’apporto di numerose associazioni – tra cui il nostro circolo di Legambiente – e della società civile, riunite nel Comitato Aosta Pride, la parata di sabato 8 ottobre chiuderà la lunga onda arcobaleno dei Pride di tutta Italia» ricorda in una nota Legambiente Valle d’Aosta.
«A distanza di cinquant’anni dal primo Pride, quello di Sanremo del 5 aprile 1972, anche ad Aosta sfilerà l’orgoglio della comunità Lgbtqia+. Ma non solo: anche quello di tutte le persone che, al di là del proprio orientamento sessuale e/o la propria identità di genere, si sentono vicine alle istanze del movimento queer e chiedono, ugualmente, gli stessi diritti per tuttə».
Il ritrovo per la parata è alle 14.30 in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto (lato Via Vevey), vicino alla Stazione di Aosta; la parata percorrerà via Torino, per poi arrivare all’Arco d’Augusto, uno dei simboli della città. Proseguirà poi lungo il torrente Buthier, viale Federico Chabod, per poi girare su corso Padre Lorenzo, via Xavier de Maistre, e finire in piazza Emile Chanoux, centro della città.
(e.d.)