Valle d’Aosta, fuga dal voto: un valdostano su due non si è espresso. Lavevaz: dato preoccupante
Il presidente della Regione, Erik Lavevaz: dato preoccupante che deve far alzare le antenne alla politica a tutti i suoi livelli
Valle d’Aosta, fuga dal voto: un valdostano su due non si è espresso.
Nella nostra regione il dato di affluenza – appena 60,58% – è ancora più basso della media nazionale, 63,9%. E se aggiungiamo che le schede bianche e nulle sono circa il 10%, significa che un valdostano su due in queste elezioni politiche non si è espresso. O meglio: con la sua astensione ha espresso il suo dissenso.
Lavevaz: dato preoccupante
“Il dato più significativo di queste elezioni è che circa il 40% non ha votato e che c’è un 10% tra nulle e bianche – conferma pensieroso il presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Questo è un segnale che deve fare alzare le antenne alla politica a tutti i suoi livelli”.
Crollo dell’affluenza
Non è bastata la novità del voto al Senato anche per i neo diciottenni e per coloro che nel 2018 non avevano compiuto i 25 anni per evitare l’emorragia.
A livello nazionale il 63,9% – ovvero – 9% sulla precedente tornata elettorale – è il dato peggiore di sempre. Va peggio in Valle d’Aosta, dove il misero 60,58% fa a pugni con il 72,28% del 2018. Segno evidente di scontento tra gli elettori; una bocciatura di tutte le forze politiche.
Champorcher: fuga dal voto
Il comune dove si è votato meno è Champorcher; appena il 55,95%. Paese diviso a metà sul voto al Senato: 51 preferenze ciascuno per Nicoletta Spelgatti (Lega, Centrodestra unito) e Patrik Vesan (Vallée d’Aoste), 25 per Augusto Rollandin (Pour l’Autonomie) e 20 per Daria Pulz (Valle d’Aosta aperta). Alla Camera leggera supremazia di Franco Manes (Vallée d’Aoste, 60) su Emily Rini (Forza Italia, Centrodestra unito, 54); terza Erika Guichardaz (Valle d’Aosta aperta, 29).
Doues campione alle urne
Doues non ha tradito il suo sindaco Franco Manes: la popolazione è corsa in massa alle urne: ha votato addirittura il 76,07%.
In questo comune netta l’affermazione dei due candidati autonomisti-progressisti: Vesan 183 preferenze, Spelgatti 62 e Rollandin 33.
Alla Camera plebiscito per Manes: 248 voti contro i 36 di Rini e gli 11 di Giovanni Girardini (La Renaissance).
Il voto ad Aosta
Ad Aosta appena il 60,29% degli aventi diritti al voto si è presentato alle urne. Qualcuno c’è pure andato, ma poi ha rinunciato viste le lunghe code mattutine. In diverse sezioni della città oltre 30 minuti di attesa; dopo le 11 la situazione si è normalizzata.
Al Senato gli aostani hanno premiato il candidato indicato dall’area che sostiene il sindaco Gianni Nuti, Patrik Vesan: 5.004 preferenze che valgono il 34,12%. Nicoletta Spelgatti si è fermata a 4.746 voti, ovvero il 32,36%. Sono 1.749 le preferenze per Augusto Rollandin, 11,92%, appena 93 in più di Daria Pulz, 11,29%.
Alla Camera gli aostani hanno scelto in modo chiaro Franco Manes (5.291 preferenze, 36,06%). Per Emily Rini 3.869 voti, 26,37%. Sono 2.439 le preferenze (16,62%) per un delusissimo Giovanni Girardini: “lo ammetto: sono molto deluso, credo che la Valle d’Aosta abbia dimostrato di non voler cambiare”. Erika Guichardaz quarta con 1.634 preferenze, 11,14%.
(Luca Mercanti)