Scuola, Educalibera su ritardi supplenze: «politica senza credibilità»
Il Comitato che riunisce insegnanti, educatori e personale Ata interviene sui ritardi nelle nomine dei supplenti per l'imminente avvio dell'anno scolastico
Scuola, Educalibera su ritardi supplenze: «politica senza credibilità».
Sui ritardi che per l’ennesimo anno porteranno la scuola valdostana a ricominciare l’anno con l’organico incompleto, interviente Educalibera, il gruppo che riunisce insegnanti, educatori e personale Ata «che si interroga, riflette e cerca alternative nel rispetto della libertà di scelta».
Secondo Educalibera, «l’elefantiaca scuola di montagna partorisce un topolino».
«Avrebbe dovuto essere l’anno del ritorno alla normalità, soprattutto per i ragazzi che si sono visti scippare per un anno intero i loro capaci insegnanti e sono finiti nelle mani di supplenti recuperati in fretta e furia e a fatica tra gli ex allievi appena laureati o tra i laureandi al primo anno di università senza nemmeno un’ora di insegnamento alle spalle, privi di quell’esperienza che dovrebbe garantire il funzionamento di una scuola che si rispetti» – scrive Educalibera in una nota.
Educalibera: politica colpevole sui ritardi graduatorie
La Valle d’Aosta, che spesso negli anni si è messa in mostra come “Regione pilota”, oggi, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, naviga in acque agitate perché l’amministrazione non è stata in grado di garantire un inizio di anno con tutti i crismi, ovvero con le cattedre coperte e i supplenti nominati.
Le graduatorie sono state pubblicate soltanto ieri sera, mercoledì 14 settembre, alle 21.15, nonostante la decisione di posticipare l’inizio dell’anno scolastico al 19 settembre per avere la certezza di iniziare con l’organico al completo.
Obiettivo disatteso e così lunedì, studenti delle superiori, medie e scuola primaria non avranno ancora i loro insegnanti.
Allo stesso modo, gli insegnanti conosceranno i colleghi a scuola iniziata, non avranno partecipato alla programmazione fondamentale per un inizio di anno scolastico sereno.
Scuola: in Piemonte ed Emilia Romagna supplenze il 22 agosto
«Nel vicino Piemonte, il 22 agosto sono uscite le nomine dei supplenti nelle province di Biella Verbania e Vercelli così come in Emilia Romagna e più precisamente nelle province di Rimini, Reggio Emilia,Ravenna, Modena, Bologna e Ferrara.
Ci chiediamo dunque cosa sia successo alla efficiente Regione autonoma Valle d’Aosta, piccola perla tra le Alpi – scrive Educalibera.
Colpa dei reclami e della piattaforma informatica sembrerebbe.
«Eppure, quando si è trattato di organizzare le vessazioni, utilizzando le piattaforme nuove di zecca lautamente finanziate, di far partire le lettere di sospensione dal lavoro, di attuare i protocolli sanitari per la creazione di gabbie e percorsi dedicati, di assumere personale ausiliario deputato ad profetare immani epidemie se protetti da mascherine, guanti e gel per sanificare mani e ambienti, allora nessun ritardo: l’amministrazione si è mossa con zelo, immediatamente, pavoneggiandosi per l’efficienza.
Scuola e ritardi supplenze: inefficienza
L’efficienza che viene a mancare oggi per ben più importanti questioni.
L’emergenza, termine inflazionato che ormai fa parte del nostro vocabolario usuale e non eccezionale come dovrebbe essere, sembra essere valido solo per le restrizioni.
La scuola è in emergenza da anni per la mancanza di insegnanti, di aule, di riconoscimenti, di idee, ma questo tipo di emergenza non tange chi ci governa.
Le giustificazioni presentate assomigliano molto a quelle degli allievi colti in fallo nelle interrogazioni “ilsoftware non funzionava”, “il cane mi ha mangiato i libri”, ecc.
Scuola: perdita totale di credibilità
Educalibera denuncia la «perdita totale di credibilità da parte di queste figure politiche e degli apparati gestionali da loro guidati, credibilità tuttavia già persa ampiamente nell’ultimo anno.
I genitori hanno creduto, forse dando l’ultima possibilità, che dopo due anni di disastri ci sarebbe stata una maggiore efficienza e serietà:illusioni.
Nessun miglioramento strutturale nelle scuole, nessun lavoro per adeguare o installare impianti di aerazione (se non un “aprite le finestre!”), nessun reperimento di maggiori spazi, nessuna organizzazione per avere classi meno numerose, anzi, nessuna assunzione di un numero di insegnanti adeguato a supporto delle difficoltà indotte dalla gestione pandemica.
E ciliegina sulla torta, nemmeno gli insegnanti che normalmente dovrebbero operare in classe».
(re.aostanews)