Caos scuola: nomine supplenti in alto mare, ne mancano 200 a 4 giorni dall’inizio delle lezioni
A causa di problemi al sistema informatico e di reclami che hanno richiesto la ricompilazione delle graduatorie. Domani, giovedì 15 settembre, le chiamate per un'ottantina di posti alla scuola dell'infanzia e primaria.
Caos scuola: nomine supplenti in alto mare, ne mancano circa 200 a 4 giorni dall’inizio delle lezioni.
Per la scuola dell’infanzia e primaria (oltre 80 posti a ruolo, al di là dei posti a sostegno), le chiamate cominceranno domani, giovedì 15 settembre.
Per la scuola secondaria di I e II grado bisognerà aspettare i primi giorni della settimana, a nuovo anno scolastico avviato.
«Una disfatta non imprevista, la stessa situazione nella quale siamo caduti lo scorso anno».
Così il segretario del Savt Ecole Luigi Bolici ha commentato la situazione attuale del reclutamento dei supplenti dalla Graduatoria Regionale Supplenze.
La stessa situazione dello scorso anno, quando l’anno scolastico esordì a orario ridotto e con 200 insegnanti ancora da nominare.
Eppure la scuola inizierà una settimana più tardi, lunedì 19 settembre. Insieme alla Sicilia, la Valle d’Aosta sarà l’ultima a tornare sui banchi di scuola.
Caos scuola: la spiegazione della Sovraintendenza
Oggi pomeriggio, poco prima che alla sede della Cisl andasse in scena l’incontro convocato dai sindacati Cgil, Cisl, Savt Ecole e Snals Confsal, la Sovraintendenza agli Studi ha inviato una nota nella quale spiega che «in Valle d’Aosta, così come in diverse altre regioni italiane, si sono riscontrate alcune criticità dovute in parte al sistema informatico che, essendo nuovo, ha bisogno di essere perfezionato e, in parte, all’accoglimento dei reclami che ha comportato un’analisi più accurata delle segnalazioni pervenute.
Infatti, nella nostra regione, a titolo prudenziale, tenuto conto della complessità della procedura, per evitare contenziosi, si è deciso di concedere alcuni giorni per eventuali reclami che hanno prolungato l’iter di assegnazione delle supplenze».
La Sovraintendenza agli studi ipotizza che l’assegnazione delle supplenze dalla Graduatoria regionale possa concludersi entro mercoledì 21 settembre.
«Nel frattempo i dirigenti scolastici delle scuole secondarie di primo e secondo grado potranno comunque ricorrere temporaneamente alle graduatorie di istituto dell’anno scolastico 2021/2022 o alle ‘Messa a disposizione’ (MAD) per garantire il regolare avvio delle lezioni e l’erogazione del servizio scolastico» – scrive la Sovraintendenza in una nota.
«Possibilità questa di ricorrere alle graduatorie dello scorso anno che non trova disciplina in alcuna norma» – fa rilevare Bolici.
Scuola: le parole dei rappresentanti sindacali
«Ci siamo interrogati se scrivere un comunicato, intervenendo sul tema – ha spiegato la segretaria di Cisl Scuola Alessia Démé – ma abbiamo preferito non aggiungere pesantezza.
Ma a oggi, il quadro è desolante. Domani le convocazioni saranno solo per la scuola primaria e dell’infanzia, poi forse entro mercoledì le nomine saranno completate.
Due anni di Covid, burocrazia, contratto non rinnovato, concorso…
Insomma lunedì la scuola riapre e i tasselli non sono a posto.
Démé ha fatto riferimento agli insegnanti «che non sanno dove andranno a insegnare, non conoscono i colleghi di ruolo, non sanno come organizzare lo spostamento casa-lavoro. E ancora i tempi di conciliazione famiglia-lavoro – ha precisato la segretaria di Cisl Scuola.
Siamo qui, ahinoi, per prendere atto insieme che anche quest’anno non ce la faremo a iniziare serenamente l’anno scolastico con l’organico in servizio».
Caos scuola: così si ledono i diritti dei disabili
Di «aspettative disattese» ha parlato la funzionaria scuola Cgil Simona D’Agostino.
«Il sindacato è andato incontro alle esigenze della Sovraintendenza, ma qui siamo di fronte a un problema politico; la Sovraintendenza è in difficoltà da anni.
Istruzione e sanità sono i pilastri della società.
La struttura, così com’è, non è in grado di gestire. Il problema è prima politico e poi di organizzazione».
D’Agostino ha evidenziato la mancata continuità didattica, le difficoltà nella nomina degli insegnanti di sostegno, «così si minano i diritti dei disabili, i genitori hanno il diritto di conoscere gli insegnanti che si occuperanno dei loro figli».
E in ultimo, il fatto che i supplenti non hanno stipendio, «hanno la disoccupazione ma non hanno contribuzioni, senza contare che in questa situazione perderanno un mese e mezzo di stipendio».
Caos scuola: pianeta precari
All’Itpr Corrado Gex mancano una sessantina di insegnanti.
Una cinquantina mancano all’appello al Licam, situazione complicata anche all’Isiltp di Verrès.
Alle medie di Cogne, ad esempio, c’è un solo docente nominato. Ne mancano una decina.
«Fare i conti» non è semplice, ma la situazione ricalca quella dello scorso anno, con circa 200 nomine ancora da perfezionare.
Scuola nel caos: colpa della politica
«Il difetto non sta nel lavoro degli uffici della Sovraintendenza – ha precisato Luigi Bolici, Savt Ecole.
Il problema è che ci sono fragilità del sistema informatico, carenza cronica di personale e carenza di alfabetizzazione informatica.
Da chi dipende? – si è chiesto Bolici.
I sindacati non hanno dubbi: il decisore politico.
Non è il funzionario di turno ad avere colpa, la responsabilità è di chi, colpevolmente, da tempo, non provvede a ristrutturare il Dipartimento».
Insegnanti perdono stipendio e contributi
Bolici ha rilevato come «anche quest’anno i supplenti annuali lavoreranno dal 21-22 settembre, praticamente perdendo una mensilità e perdendo i relativi contributi, visto che la nomina non è giunta il 1º settembre-31 agosto come dovrebbe essere.
«Questo vuol dire aggredire ancora il portafoglio di chi, magari da 10 e più anni vive da precario della scuola» – ha concluso Bolici.
Alessandro Celi dello Snals Confsal ha proseguito l’analisi impietosa della fragilità del meccanismo di nomina dei supplenti: «una Sovraintendenza sottorganico da anni; le istituzioni scolastiche e un sistema di punteggi e graduatorie da compilare e i problemi che si accumulano sul sistema operativo che risponde alla logica dell’amministrazione ma non del lavoratore».
«Di fatto, nonostante i problemi ripetuti, non c’è mai stato un confronto su come, ad esempio, fare una verifica dei dati inseriti».
Tra le cause dei ritardi infatti, numerosi reclami, in parte accolti dall’amministrazione scolastica ma che tra verifiche e aggiornamenti delle graduatorie hanno ulteriormente dilatato i tempi».
Nella foto in alto, da sinistra, Luigi Bolici, Alessia Démé, Simona D’Agostino e Alessandro Celi.
(cinzia timpano)