Pensionati sul piede di guerra: «basta prenderci in giro, Regione e Usl agiscano per il bene dei cittadini»
Le organizzazioni sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uilp chiedono che la sanità torni a condizioni accettabili
Pensionati sul piede di guerra: «Basta prenderci in giro, Regione e Usl agiscano per il bene dei cittadini».
Chiedono «fatti, non parole al vento» i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uilp.
E non risparmiano il j’accuse all’Esecutivo e all’azienda Usl.
«La Giunta regionale, il suo assessore alla Sanità e l’azienda Usl smettano di prendere in giro i valdostani e passino dalle promesse ai fatti concreti – si legge in una nota firmata dai rappresentanti di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uilp.
Agiscano nell’interesse dei cittadini e riportino la sanità valdostana a condizioni almeno accettabili».
Pensionati sul piede di guerra: la questione medici
«Con la carenza dei medici di famiglia gli abitanti della nostra regione, soprattutto gli anziani che abitano nei Comuni e nelle frazioni più piccole e lontane da Aosta, sono sempre più in difficoltà – evidenziano i rappresentanti sindacali dei pensionati.
La situazione si fa ancora più preoccupante per le persone che soffrono di malattie croniche, ormai presenti in un terzo della cittadinanza secondo i sindacati dei pensionati.
«Cittadini fragili che avrebbero bisogno di un continuo rapporto con il proprio medico di base.
Questa situazione sarà destinata ad aggravarsi nei prossimi anni, a causa del costante incremento della popolazione anziana.
È necessario intervenire urgentemente sull’attuale organizzazione della sanità valdostana ancora troppo ospedale-centrica.
Ospedali di comunità priorità assoluta
Realizzare e rendere rapidamente operative le strutture e i presidi territoriali previsti dal PNRR, come gli ospedali di comunità e le case di comunità aperte H24 o H12, garantendo la piena operatività e la presenza di tutte le professionalità necessarie, è una priorità assoluta.
Si attivi da subito la “sanità di iniziativa”, come già avviene in altre regioni, prendendo in carico i pazienti sin dai primi stadi della malattia e prevedendo controlli programmati sul loro stato di salute attraverso una azione combinata dei servizi ospedalieri e quelli territoriali.
Si avvii, finalmente, la telemedicina, che grazie a nuovi dispositivi e nuove tecnologie, può assicurare continuità assistenziale a domicilio ed evitare così ricoveri ospedalieri inappropriati».
Pensionati: le richieste alla Regione
- la riduzione delle liste d’attesa, problema ormai endemico della sanità regionale.
- – incrementare le risorse strumentali e professionali al Pronto Soccorso in modo tale da soddisfare tutte le prestazioni nel tempo massimo di 2 ore, evitando di fare attendere le persone in attesa, di cui molti anziani, per decine di ore.
- accelerare le aggregazioni dei medici di famiglia, concedendo contributi nei primi anni di attività.
«Non assisteremo inermi al tracollo della sanità valdostana – concludono i sindacati dei pensionati.
Se non ci saranno risposte adeguate, siamo pronti alla mobilitazione».
(re.aostanews.it)