Pasticcio al concorso per docenti: tira aria di reclami e ricorsi
In sette classi di concorso il Ministero ha inserito almeno due domande "a crocette" in cui non era presente la risposta giusta
Reclami e ricorsi. Questo potrebbe essere il prossimo sviluppo legato al “pasticcio” fatto dal Ministero dell’Istruzione in relazione a sette concorsi per docenti. Nelle prove scritte vi erano almeno due domande a risposta multipla in cui non era presente la risposta giusta. Risultato: il Ministero ha invitato il Gestore delle prove scritte (che per la nostre Regione è la Sovrintendenza agli studi) a ricalcolare i punteggi.
Il problema, però,è che in Valle d’Aosta le graduatorie erano già state pubblicate. E così chi pensava di poter entrare di ruolo dal 1° settembre o chi era sicuro di iniziare a lavorare in una determinata scuola si è visto recapitare una busta contenente brutte notizie.
I concorsi
Nel caso delle classi di concorso di Grafica pubblicitaria, Italiano-Storia-Geografia e Matematica alle medie, infatti, la Sovrintendenza ha deciso di pescare i docenti dalle graduatorie regionali, facendo partire le assunzioni a ruolo il prossimo anno. Niente contratto dal 1° settembre dunque.
Il motivo è presto spiegato: qualcuno che non aveva superato la prova scritta, a seguito del ricalcolo dei punteggi avrebbe raggiunto la sufficienza, ottenendo quindi l’accesso alle prove successive. «Sarà quindi necessario procedere con una prova suppletiva per questi candidati – spiegano dalla Sovrintendenza -. E successivamente potremo rivedere le graduatorie».
Discorso diverso per i concorsi di Arte e immagine (medie), Strumento musicale(medie), Matematica (superiori) e Diritto ed economia (superiori). Qui, infatti, il ricalcolo dei punteggi ha modificato alcune graduatorie. E così qualcuno che pensava di lavorare a due passi da casa si è trovato a 35 km di distanza.
La testimonianza
Come Paolo (nome di fantasia perché chiede l’anonimato), che spiega: «Con il punteggio ottenuto avrei lavorato in una scuola vicino a casa, mentre adesso, a causa del ricalcolo, mi devo fare 40 minuti di macchina ogni giorno. E’ una cosa inaccettabile e al 99% farò ricorso».
E Paolo potrebbe non essere l’unico a portare le carte a un avvocato. «Si tratta di un problema a livello nazionale, noi abbiamo solo cercato di rimediare nel miglior modo possibile – afferma la sovrintendente Marina Fey -. E’ chiaro che, se ci saranno contenziosi, noi dovremo aspettare che sia il Ministero a fare le valutazioni del caso. Solo quando da Roma definiranno una linea noi capiremo cosa fare a livello regionale».
Il rischio, infatti, è che le graduatorie possano finire davanti ai Tribunali amministrativi regionali di tutta Italia visto che la prova “viziata” dagli errori era uguale su tutto il territorio nazionale.
(f.d.)