After Antarctica vince il Cervino Cinemountain
Il film sul cambiamento climatico in Antardite si aggiudica l’Oscar del cinema di montagna
Ad aggiudicarsi il Cervino Cinemoutain Festival (Grand Prix des Festivals) è “After Antarctica” di Tasha Van Zandt (Usa, 2021).
Si tratta di un film-testimonianza sui cambiamenti climatici nelle regioni artiche che, intrecciando le riflessioni del celebre esploratore polare Will Steger a materiali d’archivio, racconta la prima epica traversata del Polo Sud che il protagonista ha compiuto nel 1989-90 insieme ad altri cinque uomini di paesi diversi.
La premiazione
La cerimonia di premiazione della 25a edizione del Festival si è tenuta sabato 13 agosto nella piazzetta delle guide a Valtournenche.
Il film della regista statunitense, accolto e premiato all’unanimità dagli spettatori del Festival, si è inoltre aggiudicato il Premio del pubblico.
È stata una settimana ricca di eventi, incontri e proiezioni che hanno raccontato in chiave foto-cinematografica, letteraria, musicale e performativa i tanti volti della montagna.
Luisa Montrosset, co-direttrice artistica del Festival insieme a Luca Bich, i giudici Alexandra Petrova, organizzatrice del Bansko Film Festival, Leonardo Barrile, produttore della Samarcanda Film e Maurizio “Manolo” Zanolla, arrampicatore e alpinista, hanno svelato i vincitori di questa edizione.
Premio Montagnes du Monde
Il premio “Montagnes du monde” per il miglior film straniero è stato assegnato a “Children of the mist” (Vietnam, 2021) di Diem Ha Le, che racconta la tradizione del rapimento della sposa attraverso la storia una giovane adolescente Hmong di 13 anni che, nel nord del Vietnam, deve affrontare il destino di molte adolescenti della sua etnia.
Premio Montagne d’Italia
Il premio “Montagne d’Italia” è per “Lassù” (Italia, 2021) di Bartolomeo Pampaloni, incentrato sulla figura di un uomo, Isravele (il nome va letto al contrario per capirne il senso, “elevarsi“) che vive “lassù”, sulla cima di una montagna ai margini del mondo che domina Palermo, portando avanti in piena solitudine la trasformazione di un osservatorio in tempio, ma che vede la propria vita, e la propria impresa, minacciate dalla costruzione di un centro commerciale alle falde del monte.
Premio Montagne Tout-Court
Il Premio “Montagne Tout-Court” per il miglior cortometraggio è stato consegnato a “Nest” (Danimarca, 2022) dell’islandese Hylnur Pálmason che, attraverso la scelta di un’unica inquadratura che riprende la stessa scenografia, narra attraverso il montaggio la costruzione di una casa sull’albero da parte di tre fratelli che, in 18 mesi, crescono insieme alla natura e al variare delle stagioni.
Premio Sony
Il Premio Sony per la miglior fotografia è stato vinto da “Geographies of solitude” (Canada, 2022) di Jacquelyn Mills, un’esperienza cinematografica in 16 mm alla scoperta dell’ecosistema di Sable Island, tra flora, fauna, climi e stagioni, e della vita di Zoe Lucas, naturalista e ambientalista che ha vissuto per oltre quarant’anni in questo luogo sperduto nell’Oceano Atlantico.
Premio Film Commission VDA
Il Premio Film Commission VDA è per “Il seme del futuro” di Francesca Frigo (Italia, 2022) in cui lo scienziato Giorgio Vacchiano, di fronte agli effetti del cambiamento climatico sulle foreste alpine, torna nei boschi della sua infanzia, in Valle d’Aosta, per studiare ed elaborare, insieme ad altri ricercatori, strategie che aiutino l’ambiente a preservare i servizi che garantiscono la sopravvivenza umana sul pianeta.
Menzione speciale
La Menzione speciale al Grand Prix des Festivals è andata a “La casa rossa” (Italia, Danimarca, 2021) di Francesco Catanirolo, dedicato alla storia dell’esploratore altoatesino Robert Peroni che, trent’anni fa, si è trasferito nella Groenlandia orientale e ha fondato una casa rossa per salvare gli Inuit dall’estinzione offrendo loro una prospettiva di futuro che, oggi, sembra sempre più incerta.
Premio Cai
Il premio C.A.I. per il miglior film d’alpinismo, arrampicata ed esplorazione, votato dalla giuria C.A.I. composta da Monica Brenga, Thierry Vuillermoz ed Ezio Marlier, è stato assegnato a “Torn” (Usa, 2021) di Max Lowe, un film drammatico in cui un figlio ripercorre catarticamente la vita del padre, il leggendario scalatore statunitense Alex Lowe, che perse la vita sullo Shishapangma, e risoggettiva le complesse dinamiche relazionali della sua famiglia.
Premio Pubblico Mountain Kids
Il Premio del Pubblico Mountain Kids, assegnato dalla giuria dei più piccoli al miglior film d’animazione in concorso, è stato consegnato al poetico “Piropiro” (Corea del Sud, 2021) di Miyoung Baek, che racconta l’incontro di due uccellini, Piropiro e Dalle che, dopo essersi conosciuti, possono iniziare a volare liberamente insieme.
Premio CineAdrenaline
Il Premio del pubblico CineAdrenaline, sezione introdotta da quest’anno dedicata agli sport adrenalinici, è stato assegnato a “Alpine Trilogy (Doggystyle)” di Damien Langeron, Brian Mathé e Morgan Monchaud, in cui i due protagonisti, gli alpinisti belgi Nicolas Fravresse e Sébastien Berthe, decidono di affrontare la Trilogia delle Alpi insieme ai loro cani in un’avventura goliardica che coniuga sport, musica e spensieratezza.
Festa per la conquista del K2
La serata finale è stata inoltre occasione per accogliere e celebrare sul palco le Guide Alpine Valdostane Marco Camandona, François Cazzanelli, Pietro Picco, Jerome Perruquet, Emrik Favre e Roger Bovard, reduci dalla spedizione “The way for the K2… la montagna impossibile” in Pakistan, resa possibile anche grazie al contributo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, UVGAM, AVMS, AROL, oltre agli sponsor dei singoli alpinisti; e l’alpinista Francesco Ratti che, insieme ad Alessandro Baù e Leonardo Gheza, ha aperto un’importante nuova via nel Karakorum pakistano. Ringraziati dall’assessore ai Beni Culturali, Turismo, Sport e Commercio Jean-Pierre Guichardaz per aver “reso orgogliosi tutti quelli che vedono nell’alpinismo un elemento identitario”, i sette valdostani hanno raccontato aneddoti, impressioni ed emozioni dell’impresa.
“La cosa più difficile – ha detto Camandona sul palco riferendosi ai successi della spedizione – è essere determinati nella continuità. Noi lo abbiamo fatto stando insieme come sei grandi fratelli uniti con un solo obiettivo: salire nel nome della condivisione e della montagna.”
Al termine della cerimonia, la piazzetta si è animata musicalmente con il concerto dai ritmi balcanici e klezmer del gruppo Bandaradan e visivamente con la proiezione, sulle facciate degli edifici, delle immagini dei primi 25 anni del festival, selezionate e manipolate dal videoartista Filippo Maria Pontiggia.
(Sara Colombini)
In foto: gli alpinisti che hanno conquistato di recente il K2 festeggiati a Valtournenche