Frana in Val Ferret, il sindaco Rota: «Aperta una traccia sulla strada, ma resta l’emergenza acquedotto»
Ci vorranno alcune settimane per spostare il materiale detritico e riabilitare la funzionalità del torrente; per attraversare il Rochefort si valuta di realizzare un guado
«Siamo riusciti a liberare in giornata una traccia in modo che tutte le persone possano scendere da questo pomeriggio con i propri mezzi, la Valle non è più isolata, e i mezzi di soccorso per necessità possono salire e scendere. Rimane la grande emergenza dell’acquedotto e il lavoro sarà importante. I tubi da sostituire sono stati trovati e gli interventi procederanno in queste ore e nei prossimi giorni in modo intenso. Daremo il massimo per ripristinare tutto e diminuire le giornate senza acqua in Paese». Così il sindaco di Courmayeur, Roberto Rota, nel corso di una conferenza stampa convocata nel pomeriggio di sabato 6 agosto per fare il punto della situazione dopo che, nella serata di venerdì, due frane hanno interessato la Val Ferret.
Lo smottamento nei pressi del torrente Rochefort e in parte dal torrente Montittaz ha colpito la strada comunale della Val Ferret, che rimane attualmente chiusa, e danneggiato l’acquedotto. Si prevede l’interruzione della viabilità per qualche giorno al fine di permettere le operazioni di sgombero del materiale detritico. Gli interventi sull’acquedotto, invece, dovrebbero richiedere 2 o 3 giorni.
Dalla Regione
«Abbiamo dato da subito piena disponibilità a essere parte attiva a fianco del Comune di Courmayeur, in concomitanza con gli altri eventi franosi che hanno impegnato le strutture del Dipartimento Territorio impegnate sull’assetto idrogeologico dei bacini montani – ha commentato Carlo Marzi, assessore regionale Finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio -. A livello regionale la priorità di intervento è stata l’apertura il prima possibile della strada della Val Ferret per ripristinare la viabilità straordinaria, il secondo punto è cominciare da subito a liberare l’alveo del torrente da diverse decine di migliaia di metri cubi di materiale.Recepiamo positivamente una sola cosa di questa forte situazione di disagio: il fatto che ci fossero sistemi di monitoraggio attivi sia in Val Ferret che a Oyace e che questi abbiano funzionato chiudendo immediatamente la strada».
Meteo
«Quello che è successo è legato a una problematica di temporalità, della localizzazione e del fatto che ci sia stata una precipitazione molto circoscritta – ha ricostruito Valerio Segor, dirigente del dipartimento programmazione risorse idriche del territorio, assetto idrogeologico dell’Assessorato alle Finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio -. I bacini a poca distanza non hanno avuto infatti nessuna problematica. Questi fenomeni sfuggono a qualsiasi capacità previsione. Grazie alla Commissione idrogeologica che il Comune ha messo in piedi, un unicum in Valle d’Aosta, c’è stato un importante supporto per il Sindaco nell’adottare soluzioni.Il torrente Rochefort e il torrente Meyen si alimentano dallo stesso bacino, probabilmente in alto le precipitazioni sono state più importanti e hanno generato quanto avvenuto. Complice il territorio arido senza precipitazioni, quindi più fragile e facilmente erodibile. La colata di ieri è di svariate di decine di migliaia di metri cubi. Materiale di pezzatura molto grossa che complica le operazioni di disalveo».
Problematiche sono legate anche all’acquedotto e al ponte di Rochefort. «La colata ha spostato l’impalcato del ponte cui sono staffate le varie linee dell’acquedotto – ha proseguito Segor -. Fatte le prime valutazioni sulla staticità del ponte si è valutato di rendere possibile il passaggio per l’evacuazione. I lavori riprenderanno domani mattina: ci vorranno alcune settimane per spostare tutto il materiale detritico e riabilitare la funzionalità del torrente. Per attraversare il torrente Rochefort stiamo valutando la soluzione migliore per creare un guado. Prevediamo di realizzarlo in 3 giorni».
L’acquedotto
«L’adduttrice che porta l’acqua alle vasche e che poi viene distribuita su territorio, passava sotto il ponte di Rochefort – ha precisato Alexandre Glarey, responsabile comunale di Protezione Civile -. Il Comune ha un’unica sorgente in fondo alla Val Ferret. Le frazioni del Villair, La Palud e Entrèves sono attualmente senz’acqua. Sul restante territorio c’è poca acqua che stiamo monitorando. I lavori stanno procedendo spediti per ridurre tempistiche. Segnaliamo l’ottima risposta avuta dalle nostre maestranze con gare di solidarietà dalle ditte del territorio per la ricerca dei pezzi necessari agli interventi. La previsione è di due o tre giorni di intervento per portare la situazione alla normalità. Abbiamo avuto inoltre solidarietà dalle Sorgenti Monte Bianco che ci ha messo a disposizione le riserve di acqua in bottiglia».
Viabilità
Sulla strada della Val Ferret è instituito il senso unico alternato, un mezzo alla volta, solo per rifornimenti ed evacuazioni, con le seguenti finestre:
– 8h-10h per fornitori in salita, proprietari o affittuari in Val Ferret solo se AUTONOMI
– 10h-12 utenti in discesa
– 18h-19h in salita: fornitori, proprietari o affittuari in Val Ferret solo se AUTONOMI
– 19h-20 utenti in discesa
Le finestre in salita e discesa per mezzi di portata massima di 35 quintali. Per esigenze di sicurezza le finestre potranno essere sospese o modificate.
Distribuzione acqua potabile
Il 6 agosto, dalle 13 alle 20, in piazzale Grivel e piazzale Val Veny, tramite servizio autobotte e bottiglie è avvenuta la distribuzione di acqua potabile con la consegna di 10 litri di acqua a persona.
Il servizio continuerà nella giornata di domenica 7 agosto, dalle 9 alle ore 12 e dalle 16 alle 20. La fornitura è destinata ai privati cittadini (non per rifornimenti esercizi commerciali e attività ricettive).
(s.b. – f.d.)