Strade del Cinema, dopo il debutto bollente con Ribot stasera nel cortile della Cittadella
Strade del Cinema, il festival del cinema muto musicato dal vivo propone una doppia proiezione To be or not to be e Salò o le 120 giornate di Sodoma
Strade del Cinema, dopo il debutto bollente con Ribot stasera nel cortile della Cittadella.
Strade del Cinema, il festival del cinema muto musicato dal vivo propone una doppia proiezione To be or not to be e Salò o le 120 giornate di Sodoma.
La ventesima edizione di Strade del Cinema ha avuto un debutto bollente ieri sera al Teatro Splendor, sia per la prestazione di Marc Ribot che ha dato voce con la sua chitarra al film di apertura, Aélita di Jakov Aleksandrovic Protazanov, sia per il clima torrido in sala che, per problemi tecnici, non ha potuto essere climatizzata.
Poco male, le cartoline del festival con le bellissime immagini dei film in programma -da collezionare- usate a mo’ di ventaglio, la musica di Ribot e le immagini di una fantascienza agli albori, hanno aiutato a superare il disagio e a portare a termine la serata.
Questa sera
Questa sera, venerdì 5 agosto, Strade del Cinema aspetta il suo pubblico nel cortile della Cittadella dei Giovani per un doppio appuntamento.
«Un dittico sui totalitarismi» ha annunciato ieri Enrico Montrosset, direttore artistico del festival.
In programma ci sono To be or not to be (Vogliamo Vivere!) del 1942, Ernst Lubitsch e uno dei film più controversi di Pier Paolo Pasolini, «la scelta più fastidiosa all’interno della cinematografia di Pasolini, ma che un festival può e deve fare» aveva annunciato Montrosset alla presentazione, per celebrare i 100 anni dalla nascita del regista e autore, quel Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) vietato ai minori di 18 anni.
Il film di Lubitsch è una commedia che narra le vicende di una compagnia di artisti alla quale viene impedito, nella Polonia post invasione, di mettere in scena una commedia satirica sui nazisti e della resistenza messa in atto dagli artisti, «commedia capolavoro della Hollywood classica, tuttora ineguagliata per l’abilità nel mescolare satira politica, divertimento sfrenato e momenti di sincera commozione».
Salò o le 120 giornate di Sodoma è l’ultimo film della cinematografia di Pasolini, una cruda rappresentazione del regime fascista che narra le violenze sadiche perpetrate per 120 giorni su un gruppo di giovani rapiti dalle SS ad opera delle massime autorità della Repubblica Sociale di Salò.
Il programma dettagliato del festival, prenotazioni e biglietti su stradedelcinema.com
(erika david)