Difensore civico: la Regione impugnerà la sentenza del Tar
La giunta ha deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato contro la sentenza con cui il Tar aveva annullato l'elezione di Adele Squillaci
La sentenza con cui il Tribunale amministrativo della Valle d’Aosta ha annullato l’elezione di Adele Squillaci a difensora civica sarà impugnata davanti al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva. E’ quanto deciso mercoledì 3 agosto dalla Giunta regionale guidata dal presidente Erik Lavevaz.
Questa dunque la via scelta dalla Regione per tentare di sciogliere il delicato nodo che si era venuto a creare dopo il verdetto dei giudici amministrativi.
La vicenda
Accogliendo il ricorso presentato da due candidati rimasti esclusi (l’avvocato Marco Bertignono e il commercialista Francesco Cordone), il Tar aveva stabilito la «illegittimità del provvedimento impugnato sotto il profilo della violazione» dell’articolo 3 della legge 241/1990 (motivazione del provvedimento) e «dell’eccesso di potere per difetto di motivazione».
Una decisione, quella dei giudici aostani, che rendeva concreto il rischio che la Valle d’Aosta potesse rimanere senza difensore civico (quindi anche garante dei detenuti e dei minori) almeno fino a settembre.
Per il secondo grado di giudizio, la Regione ha nominato l’avvocato Francesco Saverio Marini di Roma.
(f.d.)