Nomina dei vertici dell’Ausl VdA, la Consulta: «Rischio condizionamento politico»
La Corte costituzionale ha bocciato alcune parti della normativa regionale sul commissariamento dell'Azienda sanitaria valdostana
La Corte costituzionale ha bocciato la normativa regionale sul commissariamento dell’azienda Ausl Valle d’Aosta. Il verdetto fa seguito al ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
«Rischio condizionamento politico»
Ma non è tutto. Dichiarando l’incostituzionalità di alcuni articoli della norma, infatti, la Consulta evidenzia anche come «la genericità della previsione regionale, che consente all’organo politico (cioè la Giunta regionale ndr), in occasione dell’avviso pubblico relativo a ogni nomina, di indicare ulteriori requisiti non predefiniti (..) sottopone la nomina del direttore amministrativo e del direttore sanitario al rischio del condizionamento politico».
Incostituzionale, dunque, anche la parte della legge regionale in cui veniva stabilito che la composizione della commissione per la nomina del direttore amministrativo e di quello sanitario dovesse includere anche «un dirigente apicale della Regione o di altra amministrazione».
Il commissariamento
Tornando al tema del commissariamento, la Corte costituzionale sostiene che la normativa regionale non ricollega la nomina di un commissario «a un’esigenza straordinaria o all’impossibilità di copertura della vacanza mediante l’ordinario procedimento». Per questo motivo, «la norma regionale (..) viola» la normativa nazionale «eludendo il termine perentorio di 60 giorni previsto per la copertura della vacanza».
(f.d.)