Elezioni, Boldi (Lega): non vogliamo belle statuine a Roma
Centrodestra e Autonomisti uniti su due fronti opposti alle Politiche del 25 settembre
Le elezioni politiche incombono e il centrodestra è deciso a correre insieme per vincere. All’unità sta lavorando la Lega Vallée d’Aoste. Lo conferma il segretario regionale Marialice Boldi: «Stiamo lavorando affinché ci possa essere un risultato vincente». Ribadisce: «Le porte non sono chiuse per nessuno».
Durante gli incontri non si sono fatti nomi anche se un profilo dei candidati c’è: «Devono saper costruire un progetto da portare avanti in maniera costruttiva ed efficace. Non vogliamo belle statuine a Roma», chiarisce. Tra le ipotesi, il Carroccio potrebbe candidare Nicoletta Spelgatti, campionessa di preferenze nelle Regionali del 2020.
«Il mio auspicio, e non è una novità, è che vada unito». A parlare è il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alberto Zucchi . Veti e pregiudiziali non ne pone ma chiarisce: «Basta che non si ammicchi all’Union valdôtaine. Sono aperto alle liste civiche, ai singoli pur che si riconoscano nei programmi di centrodestra e abbiano i suoi valori».
Reclama un candidato che «sia antagonista a quello schierato dall’Union e dai suoi alleati». Riconosce un candidato alla Lega e per l’altro «ce la giocheremo con Forza Italia».
Non ha dubbi la coordinatrice regionale di Forza Italia Emily Rini: «Credo sia l’occasione giusta per andare uniti. Sono certa che arriveremo a fare un lavoro comune per dare una solida e credibile alternativa alle sinistre».
Anche per Rini al momento «si parla di progetti e non di persone». Concorda sul fatto che «non ci debbano essere pregiudiziali» e si dice «disposta a smussare gli angoli».
Orlando Navarra di Italia al centro ha ottenuto dal partito di Toti mani libere vista la peculiarità della Valle d’Aosta. «Non sono contro gli autonomisti. La costruzione di un’alleanza deve essere fondata su basi solide e su programmi condivisi con una visione di medio e lungo termine. Non deve essere un cartello elettorale».
Il fronte autonomista
Più stringati gli autonomisti a partire dal presidente del Leone rampante Cristina Machet: «Siamo stati colti di sorpresa speravamo in un colpo di reni del governo. Siamo attoniti.
Oggi, 25 luglio, il Comité nominerà una commissione tecnica per definire il perimetro all’interno del quale muoversi. Machet dà, comunque, per scontata l’esistenza di uno zoccolo autonomista.
Luciano Caveri di VdA Unie si limita a dire: «Ci riuniremo e decideremo». Anche lui non discute sul nocciolo autonomista come non lo fa Albert Chatrian di Alliance valdôtaine. «Si parte da una base di autonomisti nella speranza che si allarghi il più possibile per mandare a Roma persone competenti che rappresentino le esigenze della montagna all’interno dell’Europa».