Alla Foire d’Eté si aggiunge la novità Foire Festival
Mostra concorso (29-31 luglio), Atelier des métiers (4-7 agosto), Foire d'Eté con 311 espositori il 6 agosto e la novità di spettacoli musicali, conferenze, laboratori e giochi nel centro di Aosta
Alla Foire d’Eté la novità Foire Festival.
L’estate valdostana si tinge dei colori dell’arte e della cultura grazie al ricchissimo calendario di proposte a corollario della 53ª Foire d’Été, che sabato 6 agosto animerà il centro storico di Aosta della vivacità di artigiani ed espositori.
Come illustrato durante la conferenza stampa tenutasi nella mattinata di oggi, lunedì 11 luglio, ad affiancarsi alla 69ª Mostra concorso e all’Atélier des métiers subentrerà quest’anno la rassegna Foire Festival con appuntamenti tra musica, conferenze, laboratori, giochi e molto altro ancora.
Foire Festival
In un clima di stretta collaborazione tra Regione, Comune ed enti locali, i caldi mesi estivi aostani saranno allietati dal Foire Festival, un salotto allestito nella centrale Piazza Chanoux intriso di arte, cultura e artigianato di tradizione.
«Abbiamo sul piatto diverse proposte orientate alla promozione del carattere millenario della nostra città e alla valorizzazione del nostro particolarismo linguistico e sociale nell’ottica della candidatura di Aosta quale capitale italiana della cultura per il 2025 – spiega l’assessore comunale all’Istruzione, cultura, politiche giovanili e rapporti con l’Università, Samuele Tedesco -. Particolarmente emblematici in tale direzione risultano sia l’incontro organizzato dal Brel “La langue patois aujourd’hui: un nouvel élan” sia l’incontro “L’artigianato valdostano di tradizione si tramanda con le Botteghe scuola” a cura di Simone Allione e Luciano Regazzoni, ambedue previsti tra il pomeriggio e la serata di giovedì 28 agosto”.
Inframezzato da momenti musicali a cura di orchestre e corali della Valle d’Aosta, il programma va peraltro ad arricchirsi di alcune esposizioni minori come quella che, a partire dalla serata di venerdì 29 agosto, porterà nelle sale della collegiata di Sant’Orso gli “Andamenti sinuosi” di Carlo e Jean Gadin.
La 53ª Foire d’Été
Con i suoi 311 variegati partecipanti, la 53ª edizione della Foire d’Été promette di attirare tra le vie del capoluogo una folla di residenti e turisti non indifferente; ad associarsi, come consuetudine, alla sorella minore della Millenaria rientrano la 69ª edizione della Mostra concorso con i suoi 301 iscritti e l’Atélier des métiers, che permetterà a 39 maestri artigiani di svelare ai curiosi partecipanti le proprie tecniche e i propri trucchi nella lavorazione delle materie prime.
«Domenica 6 agosto sarà dedicata non soltanto ai professionisti e alle loro opere ma anche alle famiglie in visita nella regione, alle quali destineremo una serie di eventi che, lungo tutta la giornata, alternino alla semplice e statica esposizione momenti di discussione, confronto e gioco – racconta Marco Riccardi della Direzione programmi per lo sviluppo regionale -. Nello specifico, abbiamo quest’anno pensato anche a piccoli e piccolissimi invitando sia nella mattinata che nel pomeriggio una delegazione del Festival per i bambini francese “Au Bonheur des Mômes” e creando una speciale iniziativa tra giostre e giochi da tavolo denominata “Aspettando GiocAosta”».
Artigianato e nuove generazioni
Parte dell’impegno profuso dalle forze politiche nell’esaltazione del versante più artistico dell’artigianato di tradizione è finalizzato anche ad attirare l’attenzione e l’interesse delle generazioni più giovani con l’obiettivo di invertire la tendenza regressiva affliggente un settore potenzialmente fulcro di impresa e crescita economica di ragazzi e non solo.
«Abbiamo da poco concluso un percorso circolare di visita alle Botteghe scuola per incontrarne allievi e maestri e sondare la loro volontà di mettere in piedi un personale progetto imprenditoriale legato proprio alla loro passione – dichiara l’assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy -. Desiderosi di mostrare agli avventori nuovi spazi della città e di dare a tutti gli espositori le medesime opportunità economiche e di visibilità, abbiamo quest’anno deciso inoltre di collocare un capannello di artigiani anche nella più limitrofa Piazza della Repubblica».
Aosta capitale italiana della cultura 2025
Simboleggiato da un ciondolo a forma di sabot realizzato dalla cooperativa Li Tsacolé d’Ayas, il percorso di ampliamento e perfezionamento delle proposte estive aostane dimostra l’attenzione della città al versante artistico e culturale delle proprie produzioni e della propria storia, strizzando contemporaneamente l’occhio alla promozione turistica di tutta la regione.
«Già nelle piccole e medie sagre di paese si evince chiaramente la sensazione di voler ritrovare la propria normalità nella sua interezza incontrandosi e facendo festa assieme senza timori o preoccupazioni – commenta il presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Non soltanto la Foire, nata oltre cinquant’anni fa con lo scopo di avvicinare i cittadini all’artigianato, ma l’intera estate valdostana ci permetteranno senza dubbio di valorizzare le eccellenze locali, assaggiando e toccando con mano la nostra storia e le nostre radici».
Il tentativo di focalizzare l’interesse di turisti europei e internazionali sul settore dell’artigianato della Valle d’Aosta va anche, come accennato durante la conferenza stampa di stamane, nella direzione della pubblicizzazione positiva della città e dei suoi atout in vista della prossima candidatura come capitale italiana della cultura del 2025.
«Il riferimento che connoterà questo e i prossimi sarà la prospettiva di perseguire il bello e l’utile con un solido ancoraggio al nostro passato popolare e uno sguardo verso il futuro della potenziale nomina per questo ruolo così di pregio – dichiara il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, plaudendo alle azioni comuni e trasversali che porteranno, come ricordato dall’assessore ai Beni culturali, turismo, sport e commercio, Jean-Pierre Guichardaz, all’allestimento dell’imminente coppa del mondo di sci -. Il nostro capoluogo è pronto a mettere la montagna dentro anche grazie all’espressione artigianale, trasformandosi in un aggregato profondo di persone ed eventi che diano risonanza e fungano da propulsori di una conoscenza e di una competenza che possono divenire mondiali».
(giorgia gambino)