Ghiacciai, Ezio Marlier (Uvgam): «In alta quota sembra di essere a fine agosto»
Il presidente delle guide: «La nostra categoria è stata messa in ginocchio dalla pandemia e adesso rischia di avere grosse difficoltà a causa dei cambiamenti climatici»
«I cambiamenti climatici e, più in particolare, questa ondata di caldo anomalo riguardano anche l’attività delle Guide alpine per due fattori: uno e la sicurezza, mentre il secondo è che è difficile farsi trovare pronti davanti a cambiamenti così repentini. Siamo all’inizio dell’estate ma, in particolare sui ghiacciai, sembra di essere a fine agosto». Così Ezio Marlier, presidente dell’Unione valdostana guide alta montagna, in un’intervista pubblicata su Gazzetta Matin il 27 giugno.
Spiega: «A causa delle scarse nevicate e del caldo i ghiacciai sono completamente sprovvisti di copertura, quindi c’è un problema per i crepacci e soprattutto per i ponti, che sono molto instabili. Un esempio? La via normale sul versante francese del Monte Bianco ha dei crepacci che non si erano mai visti primi. Qualche anno fa le stagioni erano chiare, adesso non è più così. La natura sta cambiando velocemente e non è facile per noi guide stare al passo di cambiamenti climatici così rapidi».
La situazione
Dopo aver ricordato che «io non sono un geologo o un glaciologo, ma calpesto i ghiacciai tutti i giorni perché è il mio lavoro», Marlier aggiunge: «La trasformazione dei ghiacciai a cui stiamo assistendo rischia di mettere a repentaglio la nostra stagione. Oggi un ponte c’è, ma chi mi dice che anche domani sarà lì e che non cederà? E oltre alle questioni di sicurezza, abbiamo paura che dopo un iniziale boom di prenotazioni per l’estate, adesso ci troviamo ad avere una situazione in alta montagna che non è agevole. Per il momento è prematuro parlare di allarme, magari tra qualche giorno arriva anche il freddo, però bisogna farsi delle domande. A oggi non abbiamo avuto grandi disdette, però se va avanti così c’è poco da essere ottimisti perché una situazione così a giugno non si era mai vista».
E i cambiamenti climatici possono causare anche importanti cadute di massi. «Dove i ghiacciai si ritirano può succedere che, mancando il sostegno, le pareti vengano giù – spiega Marlier -. Per questi motivo, soprattutto quest’anno, bisogna stare molto attenti in montagna».
In ogni caso, conclude il presidente dell’Uvgam, «la nostra categoria è stata messa in ginocchio dalla pandemia, e adesso rischia di avere grosse difficoltà a causa dei cambiamenti climatici».
(f.d.)