Coronavirus, l’Ausl VdA si prepara all’ondata estiva: «Abbiamo una cinquantina di posti letto»
Secondo il direttore sanitario Guido Giardini «stiamo andando verso l’endemia»
I contagi da Covid-19 continuano a crescere. Secondo il dottor Guido Giardini, direttore sanitario dell’Ausl VdA, «questa estate sarà diversa dalle precedenti. Il virus sta circolando molto e i nuovi casi sono raddoppiati rispetto a qualche settimana fa – spiega -. Stiamo tenendo d’occhio in particolare la percentuale di positività sui tamponi effettuati: al momento siamo al 26% circa, mentre due settimane fa eravamo intorno all’11%. Questo significa che la situazione epidemiologica è in crescita, anche a causa della diffusione della variante Omicron 5 che, in ogni caso, sembra essere più contagiosa ma meno aggressiva dal punto di vista clinico».
L’ondata estiva
Per prepararsi a un’inedita ondata estiva, dunque, l’Ausl si sta organizzando. «Avremo una cinquantina di posti letto in area medica per i pazienti positivi – afferma il direttore sanitario -. Cercheremo di cavarcela utilizzando Malattie infettive (12 posti) e il reparto Covid 1, cioè la ex Neuro, che offre un massimo di 18 posti attivabili. Un possibile sfogo per l’ospedale sarà poi la Rsa di Variney (16 posti), che potrebbe essere nuovamente dedicata ai pazienti Covid positivi».
Per Giardini, «Malattie infettive, Covid 1 e Variney potrebbero essere sufficienti per passare l’estate senza dover chiudere altri reparti. In aggiunta, in previsione dell’arrivo dei turisti abbiamo attivato il Covid hotel di corso Ivrea (Aosta), dove abbiamo 30 posti disponibili per pazienti asintomatici o con pochi sintomi».
La situazione
Tornando alla situazione epidemiologica, il direttore aggiunge: «Io credo che stiamo andando verso l’endemia. Un anno e mezzo fa con 90 casi al giorni la situazione era drammatica, avevamo 200 ricoverati. Adesso l’impatto sull’ospedale è molto inferiore e la Rianimazione Covid è praticamente sempre vuota. Anche le Usca stanno lavorando con più tranquillità, riuscendo così a concentrarsi sugli anziani e sui soggetti a rischio. Grazie al monitoraggio quotidiano e alla somministrazione a domicilio di cure stiamo evitando numerosi ricoveri».
A incidere positivamente sulla situazione sono indubbiamente i vaccini. «Abbiamo notato che chi arriva in ospedale per sintomi Covid, escludendo quindi i casi “centauro” (chi viene ricoverato per altri motivi ma risulta positivo al tampone ndr), è molto più gestibile rispetto a quanto avveniva l’anno scorso – chiarisce Giardini -. Questo è sicuramente merito dei vaccini».
Per questo motivo, «è fondamentale che chi può si vaccini adesso, senza aspettare novembre».
(f.d.)