Forestali e Vigili del fuoco: mercoledì incontro in Regione per evitare lo sciopero
Nel mirino le giornate del 12 e 13 luglio; a rischio il Patrono dei forestali e il Jova Beach Party
Solo un esito positivo dell’incontro in Regione di mercoledì 6 luglio può evitare gli scioperi di Forestali e Vigili del Fuoco del 12 e 13 luglio, che mettono rispettivamente a rischio i festeggiamenti del Patrono dei forestali e il Jova Beach Party.
È arrivata a questo la tensione accumulata negli ultimi mesi in merito al rinnovo del Contratto regionale del pubblico impiego, ma soprattutto all’equiparazione ai colleghi nazionali e alla creazione del comparto “soccorso e sicurezza”.
Forestali
Lo sciopero del Corpo Forestale della Valle d’Aosta è stato indetto da Fp Cgil e Savt per la giornata di martedì 12 luglio, quando la Valle dovrebbe occuparsi dopo tanti anni dei festeggiamenti per il Patrono dei forestali, San Giovanni Gualberto, all’Abbazia di Vallombrosa.
Al solito, in caso di precettazione, sarebbero garantiti «i servizi essenziali minimi», ponendo seri dubbi, però, proprio sull’evento nazionale.
Il problema si scioglierebbe solamente nel caso in cui la Regione dovesse prendere un impegno formale nel «risolvere tutte le istanze entro l’anno solare» si legge nella missiva presentata al governo di place Deffeyes.
Le richieste, per i forestali, sono sempre le solite: l’equiparazione previdenziale ai colleghi nazionali, adeguamenti al contratto e la nascita del “comparto soccorso e sicurezza”.
Vigili del fuoco: a rischio Jova Beach Party
Discorso simile si può fare per quanto concerne i Vigili del fuoco, con i sindacati a vivere giorni concitati.
Giovedì, infatti, Conapo e Fp Cgil «a seguito del mandato ricevuto dal personale durante l’assemblea del 27 giugno», hanno proclamato uno sciopero della durata di 10 ore, dalle 14 alla mezzanotte di mercoledì 13 luglio.
In caso di precettazione, peraltro, il Jova Beach Party, tradotto in servizio di sicurezza in caso di manifestazioni, non rientrerebbe tra i servizi minimi da garantire e sarebbe messo a serio rischio.
«Riteniamo che lo sciopero sia l’ultima arma che abbiamo per farci ascoltare dalla Regione» esclama Luca Pison, segretario regionale di Conapo, che ricorda come alla manifestazione di protesta del 20 aprile sotto palazzo regionale i vigili del fuoco e i forestali avevano lanciato un ultimatum, scaduto il 30 giugno.
«Visto che siamo stati inascoltati lo abbiamo proclamato – ha concluso -. Non vogliamo solo la bozza di norma che è all’esame della Paritetica, ma chiediamo tutta una serie di modifiche degli ordinamenti dei due Corpi. Senza non può esserci un adeguamento contrattuale».
FP Cgil Valle d’Aosta ha invece attivato “l’estintore”e predicato calma.
«Bisogna attendere la riunione di mercoledì – fa sapere il segretario, Igor De Belli -. Finalmente contiamo di avere le risposte che attendiamo da tempo, anche sulla possibile creazione di un comparto soccorso e sicurezza, utile anche all’equiparazione delle condizioni contrattuali con i colleghi del resto del Paese».
Il presidente Lavevaz: «Una forzatura»
«Questa forzatura la trovo un poco inopportuna» ha spiegato all’Ansa il presidente della Regione, Erik Lavevaz, mostrando ottimismo.
«Io credo che potrà rientrare – ha continuato -. Abbiamo convocato i sindacati già mercoledì, per un confronto anche riguardo al tema del Corpo forestale della Valle d’Aosta, in modo da mettere tutti a conoscenza degli ultimi aggiornamenti. Sono due dossier che stanno andando avanti in maniera corretta».
Conapo nazionale
A breve giro di posta ha replicato anche il Conapo nazinale.
«Apprendiamo con rammarico che secondo il presidente della Valle d’Aosta il legittimo diritto allo sciopero dei Vigili del fuoco sarebbe una forzatura – ha spiegato il segretario Marco Piergallini -. I pompieri valdostani reclamano da anni gli stessi standard di efficienza operativa, le stesse retribuzioni e le stesse pensioni dei vigili del fuoco nazionali, ma non ottengono risposte».
Ricordato il referendum di tre anni fa, in cui i vigili del fuoco «hanno scelto di transitare sotto lo Stato», Piergallini evidenzia «il silenzio regionale che ne è seguito. Nessuna forzature quindi, lo sciopero è solo la conseguenza della annosa mancanza di soluzioni da parte della regione autonoma Valle d’Aosta».
E ha concluso.
«I Vigili del fuoco valdostani sono risoluti e non hanno timore di dimostrare la loro esasperazione attraverso ogni forma di protesta – ha chiosato -, ovviamente nei limiti consentiti dalle norme vigenti. Più che puntare il dito su presunte forzature si trovino le soluzioni».
(al.bi.)