Idroelettrico e torrenti, l’assessore Marzi nel mirino di Legambiente: «Favole della buonanotte»
Lettera aperta del Cigno verde sui temi del deflusso minimo vitale e su quello ecologico
«Favole della buonanotte». In una lettera aperta, Legambiente usa questi termini per descrivere le parole dell’assessore regionale al Territorio Carlo Marzi, il quale (il 23 giugno scorso) ha risposto a un’interpellanza di Pcp sul deflusso minimo vitale e su quello ecologico nei torrenti della Valle d’Aosta.
«Stando alle sue affermazioni – scrive il cigno verde in una lettera rivolta a Marzi -, il Deflusso Ecologico sarebbe già applicato in VdA dal 2006, nonostante le normative europee ne prevedano l’introduzione entro il 31 dicembre 2021».
In aggiunta, «Sempre dalla sua risposta risulta che l’obbligo del rilascio del DMV sia stato esteso a tutti i concessionari idroelettrici fin dal 2006. Ci spiace smentire – sostiene Legambiente -, ma proprio il PTA del 2006 ha esentato dall’obbligo del DMV tutte le centrali della CVA. Esenzione che è a tutt’oggi valida, salvo che nel frattempo sono state attivate delle sperimentazioni (per 85 impianti stando ai suoi dati)».
Sperimentazioni sul torrente Saint Barthélémy
«Sperimentazione è la parola magica che permette di non dover mai rendere conto di quello che si fa», si legge nella lettera aperta. Un esempio sarebbe la sperimentazione sul torrente Saint Barthélémy. «Negli ultimi anni – prosegue il documento -, sul corso d’acqua, già sfruttato per scopo irriguo, si sono aggiunte quattro nuove centrali. Inoltre, la cronica carenza d’acqua (..) risale nel tempo ed è dovuta al fatto che le derivazioni irrigue che interessano la collina di Nus soffrono la concorrenza di un’altra derivazione che si situa a monte, alle origini del torrente. Una buona metà delle acque viene sottratta al torrente per servire, tramite una condotta in galleria, il comprensorio di Verrayes e viene utilizzata, nello specifico, dalla centralina di Joux Energie».
La risoluzione del problema
Lo sfruttamento eccessivo del torrente sarebbe stato risolto «permettendo ai concessionari la non ottemperanza del DMV», come si legge nel documento. Secondo Legambiente si tratta di «legalizzare l’illegalità», permettendo che il torrente, ricco di acque e a vocazione salmonicola secondo il PTA, «sia prosciugato e privo di qualsiasi forma di vita».
Le sanzioni restano in sospeso
Il cigno verde afferma che sarebbero 163 le sanzioni emanate dalla Regione che al 2014 risultano in sospeso. Il rispetto del DMV Legambiente ha definito «una chimera» il rispetto del DMV per la Valle d’Aosta. Si domanda come si possa «minimizzare e permettere che un numero sempre maggiore di torrenti faccia la fine del Saint Barthélémy».
In conclusione, il cigno verde auspica di poter ottenere dei chiarimenti sulle prospettive future che l’assessore Carlo Marzi intende realizzare attraverso il PTA.
«Le nostre domande sono poste nell’interesse di migliaia di valdostani, interessati alla difesa dei nostri corsi d’acqua a fronte di un ristretto numero di impresari – scrive Legambiente rivolgendosi ancora a Marzi -. Sta a lei decidere a quali interessi dare più importanza».
(v.r.)