Mostre: apre ad Aosta Espressionismo svizzero Linguaggi degli artisti d’Oltralpe
L'esposizione sarà aperta al pubblico dal 25 giugno al 23 ottobre
Mostre: apre ad Aosta Espressionismo svizzero Linguaggi degli artisti d’Oltralpe.
Il 24 giugno verrà inaugurata alle 18 al museo archeologico regionale, in Piazza Roncas ad Aosta, la mostra Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’Oltralpe in collaborazione con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur.
Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglierà un’esposizione che si propone di raccontare una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo svizzero. La mostra, promossa dall’assessorato Beni culturali è curata da Daria Jorioz, Andrea Lutz e David Schmidhauser.
Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico.
La dichiarazione
«Ci auguriamo – dichiara l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – che questa iniziativa di ampio respiro possa essere apprezzata da un ampio pubblico, composto non solo dai valdostani, ma anche dai numerosi turisti, molti dei quali provenienti proprio dalla Svizzera, che frequentano la nostra regione, di cui apprezzano le bellezze naturalistiche ma anche l’importante offerta culturale. Ringraziamo il Kunst Museum Winterthur, con il direttore Konrad Bitterli, i prestatori di collezioni pubbliche e private per la loro generosità e la Kunsthalle Vogelmann, Städtische Museen Heilbronn, con il direttore Marc Gundel, che accoglierà l’autunno prossimo questa mostra in Germania».
L’espressionismo
Nei primi anni del Novecento furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’Espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Il movimento si sviluppò gradualmente – dagli inizi alla prima metà del Novecento – in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’.
Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori dell’artista Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello sorto a Basilea dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore.Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese.
La ricerca individuale
Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica.Tra gli artisti in mostra non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del Novecento.
Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e altre importanti opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista, come Interno con tre donne di Albert Muller, La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly.
Prima italiana
Espressionismo svizzero è una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del XX secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico.
La mostra, prodotta da Expona di Bolzano in collaborazione con Contemporaea Progetti di Firenze, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Silvana Editoriale con saggi di Daria Jorioz, Caesar Menz, David Schmidhauser, Andrea Lutz, che contiene le immagini di tutte le opere in mostra e sarà acquistabile al prezzo di 26 euro.
Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 25 anni.
La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei.Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 giugno al 23 ottobre 2022.