Caso Rubbo, la Corte dei conti: nessun danno erariale da parte di Fosson e Baccega
I giudici contabili hanno respinta la ricostruzioni della Procura; il consigliere regionale: «Sempre fatto l'interesse pubblico»
Nessun danno erariale. Questo il verdetto della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Valle d’Aosta nei confronti dell’ex presidente della Regione Antonio Fosson e dell’ex assessore alla Sanità Mauro Baccega.
La vicenda, alla luce della quale la Procura contabile aveva ipotizzato un danno da oltre 120 mila euro, riguardava la nomina di Igor Rubbo a direttore generale dell’Ausl VdA.
I ricorsi
Proprio questa nomina era stata impugnata davanti al Tar da uno dei candidati esclusi, il quale si era visto dare ragione dai giudici amministrativi. Il Consiglio di Stato aveva poi ribaltato la pronuncia di primo grado, ma la Regione non aveva reintegrato Rubbo o annullato i precedenti atti.
E così era stato lo stesso dirigente a rivolgersi al Consiglio di Stato, ottenendo un risarcimento dalla Regione. Proprio a questo punto, riteneva la Procura, si sarebbe concretizzato un danno erariale: soldi pubblici utilizzati dall’Ente per risarcire un proprio dipendente.
La sentenza
Di parere opposto però i giudici contabili, che hanno respinto la ricostruzione dell’accusa, evidenziando in sentenza come i due politici avessero anche richiesto un parere legale sulla complessa vicenda.
Insomma, ritiene la Corte, nel caso in esame non è possibile parlare di «una condotta gravemente colposa» da parte di Fosson (difeso dall’avvocato Massimiliano Sciulli) e Baccega (avvocato Gianni Maria Saracco).
«I giudici hanno avuto modo di valutare tutti i passi fatti per risolvere la questione e, grazie all’avvocato Saracco, abbiamo dimostrato che non c’è stata alcuna disattenzione – commenta Baccega (attuale consigliere regionale) -. Si è sempre fatto l’interesse pubblico».
(f.d.)