Incendio boschivo di Fontainemore: disposta una perizia
L'accertamento è stato disposto dal gup su richiesta della difesa dell'indagato (a cui il pm Giovanni Roteglia contesta l'incendio boschivo colposo)
Una perizia per accertare dal punto di vista tecnico come e perché, il 30 gennaio scorso, l’abbruciamento accesso da un giovane di Fontainemore (classe 1993) sia sfuggito al controllo di quest’ultimo, trasformandosi in un imponente rogo.
L’accertamento è stato disposto dal gup Giuseppe Colanzingari, su richiesta della difesa dell’indagato (a cui il pm Giovanni Roteglia contesta l’incendio boschivo colposo), al termine dell’udienza di martedì 7 luglio.
I fatti
Il gennaio scorso, il ragazzo era impegnato come volontario nella manutenzione del territorio ed «era abituato a fare questo tipo di interventi – ha spiegato ai cronisti l’avvocato Federica Gilliavod uscendo dal Tribunale -. Come aveva sempre fatto prima, si era organizzato con acqua ed estintore».
Il giovane aveva comunque allertato immediatamente i Vigili del fuoco, dandosi lui stesso da fare per aiutare i pompieri, i tecnici del Nucleo antincendio boschivo e i volontari nelle operazioni di spegnimento.
Alimentato dal vento, il rogo partito da località Foy aveva tenuto tutti con il fiato sospeso per quasi una settimana.
La perizia
Per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e le condizioni che hanno favorito la perdita di controllo dell’abbucciamento, il 6 luglio sarà conferito l’incarico per una perizia alla dottoressa Alessandra Gallizzoli.
Qualche giorno dopo l’inizio dell’incendio di Fontainemore, un’ordinanza del presidente della Regione aveva disposto il divieto di effettuare abbruciamenti in tutta la Valle.
(f.d.)