Ghiacciai testimoni della crisi del clima; al Forte di Bard Earth’s Memory
La mostra Earth's Memory presenta i risultati del progetto "Sulle tracce dei ghiacciai" del fotografo Fabiano Ventura; al Forte dal 17 giugno al 18 novembre
Ghiacciai testimoni della crisi del clima; al Forte di Bard Earth’s Memory.
La mostra Earth’s Memory presenta i risultati del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai” del fotografo Fabiano Ventura; al Forte dal 17 giugno al 18 novembre.
Niente come un ghiacciaio può essere testimone di cos’è stato e anticipare, drammaticamente, cosa sarà.
Il fotografo Fabiano Ventura ha condotto un viaggio fotografico-scientifico, lungo 13 anni, con il progetto Sulle tracce dei ghiacciai il cui risultato sarà presentato in anteprima con la mostra Earth’s Memory che sarà ospitata al Forte di Bard dal 17 giugno al 18 novembre 2022.
Sono immagini drammatiche, che stringono il cuore e fanno montare la rabbia quelle che Fabiano Ventura ha scattato e accostato a fotografie di panorami di alta montagna dei grandi maestri di un tempo di 80, 70, 50 anni fa.
Accostamenti che restituiscono, impietosamente, le conseguenze dell’azione dell’uomo sul clima e aprono uno spaventoso scenario su quello che ci aspetta.
«I ghiacciai non sono corpi morti, ma organismi in perenne trasformazione – scrive Enrico Camanni nell’introduzione alla mostra – I ghiacciai nascono, crescono, si trasformano, fondono e a volte muoiono. In una parola: vivono».
La mostra
Dal 2009 al 2021 Ventura, insieme ad un team di registi e ricercatori, ha condotto 8 spedizioni sui maggiori ghiacciai montani della Terra: Karakorum (2009), Caucaso (2011), Alaska (2013), Ande (2016), Himalaya (2018) e Alpi (2019-2020-2021), si legge nella presentazione di Earth’s Memory.
Il risultato sono 90 confronti fotografici che saranno esposti con immagini di grande formato e altissima qualità che accompagneranno i dati scientifici raccolti durante le spedizioni presentati con allestimenti di interactive design e data visualization.
Proiezioni, video-installazioni e immagini immersive per entrare nelle viscere del ghiaccio e nel complesso tema dei cambiamenti climatici.
Earth’s Memory raccoglie inoltre i video delle spedizioni e le interviste dei ricercatori coinvolti, collezioni di abbigliamento di ieri e oggi, raccolte di documenti e mappe di valore storico-scientifico.
«La mostra Earth’s Memory nasce dalla volontà di condividere uno straordinario percorso – dice Fabiano Ventura – composto da varie fasi: dalle ricerche d’archivio sulle fotografie, le carte geografiche e i diari di viaggio dei primi esploratori alla definizione degli itinerari in grado di rintracciare gli esatti punti fotografici storici, dalle emozioni vissute esplorando nuovi orizzonti all’indignazione provata di fronte a un paesaggio drammaticamente stravolto. Fino al bisogno di trasmettere l’idea che in questi anni ho maturato con forza: l’uomo è un abitante della terra e non è estraneo alla natura. Salvaguardarla vuol dire salvaguardare noi stessi come specie e come umanità. L’abbandono di una visione totalmente antropocentrica, che sembra quasi una banalità, è diventata una delle sfide più importanti del nostro tempo. L’obiettivo è offrire un apporto alla conoscenza e alla presa di coscienza, oggi più che mai necessarie. I confronti esposti rappresentano i cambiamenti avvenuti in un breve arco temporale e al tempo stesso lasciano una testimonianza e un monito per le generazioni future»
La mostra ha ricevuto il patrocinio dell’Unesco e vanta una collaborazione scientifico divulgativa con l’ESA (European Space Agency), che ha realizzato appositamente per il progetto espositivo di Bard grafiche animate che presentano i risultati scientifici sulle immagini satellitari relative alle zone geografiche oggetto delle spedizioni del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”.
Sensibilizzare il pubblico
«Con questo progetto il Forte di Bard intende contribuire a veicolare nei confronti del pubblico una maggiore consapevolezza sull’impatto che le attività umane hanno sul clima, sensibilizzandolo sulla necessità di salvaguardare le risorse naturali per la tutela delle generazioni future – dice la presidente del Forte di Bard Ornella Badery -. Un ambito sul quale lavoriamo da anni e su più fronti sostenendo anche progetti scientifici e di ricerca che contribuiscono a fare conoscere l’impatto del cambiamento climatico sulle aree glaciali».
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si sviluppa per 700 metri quadri all’interno del Forte occupando le Cannoniere,l’antica cappella militare e altri locali.
Accanto ai confronti fotografici proiezione dei video delle spedizioni e le interviste ai protagonisti del progetto, presentazione dei dati scientifici attraverso tool di data visualization realizzate dall’Esa (Agenzia Spaziale Europea).
Una sezione raccoglie mappe e documenti storici sulle prime esplorazioni geografiche; una grande immagine iconica che rappresenta ogni catena montuosa, esempi di abbigliamento alpinistico storico e moderno.
Inoltre, sono presenti 5 tavoli con 15 monitor dove vengono esposti tutti gli approfondimenti e il backstage.
L’antica cappella militare ospiterà confronti fotografici in formato panoramico allestiti su strutture semicircolari ad effetto immersive; una video-installazione interattiva dal titolo Walking Through Time, del video-artista Paolo Scoppola, grazie alla quale il visitatore potrà vivere un’esperienza sensoriale sul tema del tempo; una teca con documenti originali di Vittorio Sella.
Infine, una sezione sarà dedicata al lungo lavoro di ricerca iconografica che ha preceduto ogni spedizione e al lavoro di restauro delle fotografie storiche e di post produzione di tutto il materiale fotografico.
Dal 17 giugno al 18 novembre 2022, ingresso 8 euro.
(erika david)