Sciopero scuola, i Sindacati: “stralciare il decreto 36”
Sindacati, docenti ed educatori del Convitto Chabod in piazza oggi, 30 maggio, per manifestare contro il decreto del Governo centrale
«Scioperiamo contro un decreto che invade il campo della contrattazione e delinea un cambio di rotta: da una scuola autonoma e partecipata a una scuola gerarchizzata». A dirlo sono le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snals e Savt unite nello sciopero nazionale di docenti e amministrativi di oggi, lunedì 30 maggio.
Perché la protesta
«Dopo due anni di stress – tra chiusure, quarantene, obbligo vaccinale, concorsi e balletti di insegnanti, ‘guerra’ tra docenti vax e no vax, la scuola non ha pace – tuonano le sigle sindacali scese in piazza Deffeyes davanti a palazzo regionale -. Anziché investire perché la scuola torni risorsa del Paese, il Governo interviene attraverso un decreto, diventando terreno di tagli e di scontro politico».
I temi oggetto della protesta che a una settimana dalla conclusione dell’anno scolastico portano allo sciopero sono tanti, su tutti reclutamento e formazione.
Le richieste
I sindacati chiedono di stralciare dal dl 36 tutte le disposizioni che invadono il campo della contrattazione, come regolare la formazione e gli aspetti economici e normativi che riguardano il rapporto di lavoro, attraverso il contratto, non per legge. Le risorse stanziate nella legge di bilancio devono essere incrementate perché possano essere rivalutate le retribuzioni. Rafforzare gli organici e stabilizzare i precari, attraverso un sistema di reclutamento che assicuri la copertura dei posti vacanti. Riconoscere la professionalità di chi lavora nella scuola, ma anche mettere in sicurezza le scuole, colmare i divari territoriali e ridurre il numero di alunni per classe.
Il caso degli educatori del Convitto regionale Federico Chabod
“Siamo proprio inc… – tuona Alessandro Peruzzi, educatore del Convitto -. Sono 22 anni che attendiamo invano il concorso e che continuiamo a fare formazione. E’ inaccettabile, siamo precari da sempre. Ci hanno detto che il Convitto chiuderà perché costa troppo all’Amministrazione, bene lo vadano a dire alle 500 famiglie che usufruiscono del servizio!”.
“Mai ipotizzato di chiudere il Convitto! – replica l’assessore all’Istruzione Luciano Caveri -. Non si come si possano dire impunemente stupidaggini di questo tipo”.
Incontro assessore – sindacati
L’assessore Caveri e la sovrintendente agli studi, Marina Fey, hanno incontrato i rappresentanti sindacali. “Sono d’accordo sul fatto che il ministro Bianchi abbia una visione centralista – spiega Caveri -. Abbiamo inoltre parlato della scuola valdostana in generale”.
(l.m.)