Aosta: il Consiglio comunale dei ragazzi dà i primi frutti
La sperimentazione con la scuola Saint-Roch ha portato a una mozione con le proposte dei ragazzi; al centro Puchoz, scuola e spazi esterni
Dà i primi frutti l’esperimento per far tornare ad Aosta il Consiglio comunale dei ragazzi. L’intera aula consiliare, infatti, ha approvato all’unanimità la mozione presentata dall’ufficio di presidenza e riportante i desiderata dei ragazzi delle terze dell’istituzione scolastica secondaria di primo grado della Saint-Roch.
Il prossimo step, poi, sarà quello di modificare il regolamento vigente, al fine di riportare in auge proprio l’assemblea dei ragazzi, coinvolgendo così gli alunni nel processo democratico.
Le richieste dei ragazzi
Al termine della prima tranche di sperimentazione, i ragazzi dell’Istituzione scolastica Saint-Roch hanno presentato una serie di richieste, poi tradotte in una mozione.
Dalla classe 3ª A sono arrivate richieste riguardanti la riconversione in parco dello stadio Puchoz e in particolare quella di «migliorare lo spazio presente nella struttura eliminando le porte di calcio a 11, creare una struttura per il basket e aggiungere una rete di pallavolo al fine di incrementare nella struttura una maggiore socialità, svago e divertimento».
La 3ª B si è invece concentrata sugli spazi esterni in prossimità della scuola, chiedendo di «installare panchine tecnologiche, munite di una presa che permetta di caricare dispositivi elettronici, ma anche comode per scambiare piacevolmente due chiacchiere». Il tutto realizzato dopo aver sottoposto a diverse persone questionari online e cartacei.
La 3ª C ha puntato sulla riconversione degli spazi comuni della scuola, proponendo di «realizzare una zona-agorà in cui poter svolgere attività scolastiche slegate dalle tradizionali lezioni frontali, prevedere la fornitura di armadietti-multiscomparto con vani richiudibili per poter lasciare parte del materiale scolastico in luoghi sicuri».
Infine, la 3ª D ha chiesto di «sistemare il cortile esterno con adeguata pavimentazione e realizzare delle aree verdi circostanti con alcune panchine, dei tavoli, dei cestini per i rifiuti e, se ci fosse la possibilità, con degli accessori sportivi, ad esempio un canestro».
In ultimo la proposta di «implementare alcuni impianti tecnologici».
Il presidente del Consiglio
Elogia la sperimentazione il presidente del consiglio comunale, Luca Tonino, fortemente impegnato con i vice Giuliana Rosset e Renato Favre nella riuscita di quello che dovrebbe diventare un progetto concreto con tanto di nuovo regolamento.
«Abbiamo trovato grande disponibilità nella Saint-Roch – racconta Tonino – e abbiamo iniziato con quattro incontri nelle classi terze in cui abbiamo spiegato come funziona il consiglio, ottenendo attenzione e domande di qualità dai ragazzi».
Dopodiché i ragazzi hanno visitato il municipio, incontrato sindaco e assessori e hanno formulato le loro richieste.
«Alcune saranno realizzate in tempi brevi, altre richiederanno tempi più lunghi – sottolinea il presidente -. Abbiamo spiegato tutta la complessità che si trova dietro un’amministrazione e abbiamo trovato ragazzi tutt’altro che superficiali».
Insomma, la fase sperimentale è riuscita.
«Ora dobbiamo immaginare un nuovo regolamento del consiglio comunale dei ragazzi – conclude Luca Tonino -. Prendiamo l’impegno di portare a termine questa fase e chiediamo a tutti i gruppi di provare a pensare a una riscrittura dello stesso. Crediamo sia importante avere un dialogo con questi ragazzi: è un bell’esempio di democrazia partecipata».
Il dibattito
Approva il capogruppo di Rinascimento, Giovanni Girardini, che evidenzia però un altro aspetto.
«Ci chiediamo se non sia utile allargare il discorso ai ragazzi delle superiori – spiega -. La disaffezione alla politica forse colpisce soprattutto loro e crediamo sia importante lavorare nelle scuole in modo forte per ricostruire un rapporto di fiducia. I ragazzi sono stati bravissimi, ma manca forse l’idea di cosa ci voglia per arrivare dal dire al fare: sarebbe bello trasmettere loro anche questi concetti».
È quasi commosso il vice presidente del Consiglio, Renato Favre.
«Dispiace che la precedente esperienza si sia arenata – ricorda -. Auguriamo lunga vita a questa nuova avventura e diamo la massima disponibilità per portare a compimento l’iter, magari riproponendo anche l’iniziativa Commune à l’école».
Sergio Togni (Lega), parla di «ottimi risultati – dice -. Il processo educativo non passa solo dalle materie tradizionali, ma da altre che aiutino a formare cittadini completi. Sarebbe bene coinvolgere anche scuole di grado più elevato per trasmette i valori della democrazia».
Bruno Giordano si prende la «responsabilità di aver chiuso il consiglio comunale dei ragazzi – ricorda -. In questo modo troviamo interlocutori attenti e preparati, ma che fra poco sceglieranno altre scuole. Sarebbe bene cercare un’interlocuzione con le prime superiori, così da creare continuità. Iniziando così forse potremmo dare loro qualche strumento in più per decidere, magari pensando a un’elezione democratica che porti alla formazione di un consiglio dei ragazzi per affrontare tematiche parallelamente al nostro Consiglio».
Il sindaco
«Dobbiamo imparare la loro prontezza comunicativa e il loro linguaggio, altrimenti non ci ascolteranno – conclude il sindaco Gianni Nuti -. Assumiamo l’impegno di prestare attenzione agli spazi della scuola per quanto ci compete, pur con i tempi che dovranno digerire anche loro».
E ipotizza.
«Mi piacerebbe creare le condizioni per farli familiarizzare con le formule del dibattito democratico e gli strumenti della democrazia, così da poter parlare, magari, anche di geopolitica – chiosa -. Si potrebbe pensare di dedicare loro mezz’ora prima di ogni Consiglio».
(alessandro bianchet)