Ue, Gressani: «La Valle d’Aosta diventi laboratorio per una nuova Europa»
Lo ha detto Gilles Gressani, direttore del Groupe d’études géopolitiques (Geg) dell’École normale supérieure di Parigi e della rivista Le Grand Continent parlandoa 200 studenti riuniti in piazza Deffeyes nella mattinata di oggi, venerdì 20 maggio
Europa, Gressani: «La Valle d’Aosta diventi laboratorio per una nuova Europa». Lo ha detto Gilles Gressani, direttore del Groupe d’études géopolitiques (Geg) dell’École normale supérieure di Parigi e della rivista Le Grand Continent parlandoa 200 studenti riuniti in piazza Deffeyes nella mattinata di oggi, venerdì 20 maggio.
Il progetto
Video, interviste, relazioni e disegni sono i contributi degli studenti delle classi quarte delle superiori che hanno preso parte al percorso formativo “L’Europa in classe” . Due classi dell’Institut Agricole Régional; due dell’Istituto tecnico-professionale regionale “Corrado Gex”; due dell’Istituto tecnico commerciale I. Manzetti di Aosta e due dell’Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès hanno illustrato l’esito delle loro riflessioni a partire dalla domanda “Che cos’è per noi l’Europa?” nel salone Maria Ida Viglino di Palazzo regionale.
Gli interventi
«L’Europa dei popoli non è un’utopia, un sogno evanescente ma si sta realizzando. Le istituzioni europee non sono algide» ha commentato Vivien Bovard nella parte introduttiva all’evento Europe à nous, dedicati alle giovani generazioni.
Primo a intervenire l’assessore all’Istruzione e agli Affari europei Luciano Caveri che ha invitato i giovani a «guardare al processo di integrazione europea con grande fiducia e speranza». L’assessore h ricordato due personalità, presenti con il loro busto nella piazza davanti a Palazzo regionale, Jean-Baptiste Cerlogne che nel Settecento difese l’autonomia del Duché d’Aoste da Casa Savoia e Albert Deffeyes, uno dei giovani della Jeune Vallée d’Aoste e poi nel dopoguerra assessore al Turismo, morto nel 1953 a soli 40 anni. «Si devono a lui pagine esemplari sul futuro dell’Europa dei popoli e delle Regioni, che risultano di grande attualità» ha sottolineato.
Di «vivacità della democrazia europea», di «approccio comune a norme comuni per difendere la democrazia» e di «partecipazione dei giovani alla vita sociale quale elemento fondante» e di «Europa inclusiva come opportunità personale e professionale» hanno parlato Marlène Jorrioz e Roberta Sapegno.
A citare il manifesto di Ventotene,« pietra miliare della costruzione dell’Unione europea» e la recente Conferenza sul futuro dell’Europa lanciata dal presidente francese Macron «per un rinascimento europeo» è stata Camilla Gattoni affidando ai ragazzi la sfida per rendere le istituzioni più trasparenti, più efficaci e più vicine ai cittadini».
A concludere gli interventi Gilles Gressani da Parigi che ha sottolineato come «le crisi che si sono affastellate – la pandemia, prima, e la guerra in Ucraina, poi – hanno evidenziato la capacità di fare fronte comune».
(da.ch.)