Aosta: tramonto definitivo per la Scuola polmone; la pedonalizzazione dell’Arco fa ancora discutere
I due argomenti hanno tenuto banco nella seconda commissione consiliare di martedì
Tramonto definitivo della scuola polmone di regione Tzamberlet e approvazione dello studio di fattibilità, con tanto di acceso scambio di vedute, per la pedonalizzazione dell’Arco d’Augusto. Questi punti essenziali emersi dalla secondo commissione del Comune di Aosta, riunitasi martedì 17 sotto la presidenza di Pietro Varisella.
Addio Scuola polmone
La seduta si è aperta con l’addio definitivo alla Scuola Polmone.
Il feticcio tanto sbandierato per anni, ormai è finito nel dimenticatoio sia per Comune che per Regione.
La commissione non ha fatto altro che approvare, unanimemente, lo scioglimento della convenzione tra piazza Chanoux e Place Deffeyes, prendendo atto del fatto che la scuola, ormai, non è più necessaria.
«Questo consentirà di riportare il maneggio nella sede di sempre – ha spiegato l’assessore alla Pianificazione territoriale, Loris Sartore, ricordando il venir meno anche dell’idea di farlo sorgere all’ex Cascina Favre -. Abbiamo presentato richiesta di finanziamento al Pnrr per ingrandirlo, ora staremo a vedere».
Se la Scuola polmone è sempre stata osteggiata dall’assessore, del codazzo faceva parte anche la Lega.
«Il tempo ci ha dato ragione – ha spiegato il capogruppo Sergio Togni -. Siamo soddisfatti, le scelte sulle scuole future ci paiono più coerenti».
Arco d’Augusto divisivo
Tutt’altro che unanime il parere sulla viabilità propedeutica alla pedonalizzazione dell’Arco d’Augusto, che ha visto la commissione dare il via libera (4 sì della maggioranza, astensione per Sergio Togni e Roberta Carla Balbis) al progetto di fattibilità tecnico-economica.
Il progetto
In particolare, la realizzazione delle due rotonde alle testate di via Monte Emilius è già in mano alla stazione unica appaltante, il resto è ancora allo studio.
Oltre alle due rotatorie, infatti, l’idea è quella di ampliare il raggio di curvatura della rotonda del ponte nuovo sul Buthier «così da permettere agli autobus di girare verso Nord» ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Cometto.
L’area attorno all’Arco, pur rimanendo strada (per ora non pavimentata), diventerebbe, invece, una ZTL riservata ai residenti e ai mezzi pubblici.
Rimane un problema legato ai parcheggi.
Tanti verrebbero ricavati tra via Monte Emilius e via Carrel, anche se se ne perderanno almeno 17 all’inizio di via Monte Emilius.
Discorso particolare per il parcheggio di Place de l’Ancien Abattoir.
Per ammissione dell’assessore Cometto, lo stesso potrebbe continuare a ospitare zona blu anche all’interno della Ztl, ma gli stalli verrebbero destinati a convenzioni con commercianti e operatori economici.
Infine, «il ponte di pietra sul Buthier verrà pavimentato e pedonalizzato – spiega ancora Cometto -, diventando tutto in pietra, con una traccia centrale diversa per collegare Ponte Romano e Arco».
E qui partono le critiche più grosse.
«Una strada pedonale che si schianta su di una strada asfaltata è pazzesca – esclama Sergio Togni -. Nel disegnare la città non basta pensare a snellire il traffico, ma anche a disegnare una nuova forma e idea».
«Allo stato attuale è ancora possibile apportare modifiche – ha concluso Cometto, ricordando come le rotonde dovrebbero arrivare per fine 2022 inizio 2023 -. Anche perché sul discorso sosta le tensioni sono comunque elevate, soprattutto con i commercianti».
Gli altri argomenti
La commissione ha poi approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un centro per il riuso accanto all’isola ecologica di Via Caduti del Lavoro, inserito nell’ambito del Pnrr.
«Il centro si pone l’obiettivo di recuperare tutti i materiali che non vengono conferiti come rifiuti e che abbiano ancora la possibilità di un riutilizzo – hanno spiegato il dirigente Marco Framarin e l’assessore Loris Sartore -. Oltre a ridurre ulteriormente la quantità di rifiuti prodotti puntiamo a creare una mentalità di recupero da parte dei cittadini».
Il centro sarebbe creato a ovest dell’isola attuale e avrebbe del personale assunto appositamente per selezionare il materiale conferito dai cittadini e per fare piccoli ritocchi al materiale che poi verrebbe ceduto per una cifra simbolica ai cittadini.
Cimitero
Nessun problema nemmeno per quanto riguarda l’allargamento delle zone destinate all’accoglienza di urne cinerarie.
La cremazione si sta ulteriormente sviluppando e quindi è stato necessario cambiare destinazione d’uso ad alcune zone del cimitero cittadino.
(bruno fracasso)