Omicidio di Pino Betemps, indagato il vicino di casa
Per il delitto di Sorreley la Procura ha iscritto nel registro degli indagati Agnesi Saia, 72 anni
C’è un indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Pino Betemps, il 72enne trovato morto nella cantina della sua abitazione il 19 ottobre scorso.
Per il delitto di Sorreley la Procura della Repubblica di Aosta ha iscritto nel registro degli indagati Agnesi Saia (72 anni), un vicino di casa della vittima. La sua abitazione era stata perquisita dagli uomini della Squadra mobile la scorsa settimana.
Le indagini
A quanto si apprende, nel sopralluogo erano stati sequestrati alcuni oggetti, tra cui un telefono cellulare e un paio di scarpe. E proprio su quest’ultimo elemento si sarebbero concentrate le indagini coordinate dal sostituto procuratore Giovanni Roteglia.
Su quelle sneakers bianche, infatti, gli investigatori hanno notato degli “schizzi” sospetti che, agli occhi di chi indaga, potrebbero sembrare sangue. L’indagato, invece, che si è detto estraneo alla vicenda, avrebbe ricondotto le macchie al lavoro nell’orto di casa.
Non solo: la suola – sempre secondo i detective – potrebbe essere compatibile con le impronte trovate sulla scena del delitto. Attualmente, dunque, le indagini si stanno concentrando su questi due aspetti.
Gli esami
Per svolgere un esame tecnico e irripetibile sulle calzature dell’indagato, la Procura si è rivolta al Gabinetto interregionale della Polizia scientifica di Torino, mentre Saia (assistito dall’avvocato Stefano Moniotto di Aosta) ha nominato il genetista Marzio Capra (professionista conosciuto soprattutto per la consulenza nell’ambito del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio).
Le operazioni peritali sono iniziate questa mattina, martedì 17 maggio, a Torino.
I professionisti avranno 60 giorni per definire se la sostanza presente sulle scarpe sequestrate sia sangue (e se sia di Betemps) e per comparare la suola delle calzature con le impronte repertate nella cantina della vittima.
La scena del delitto
Proprio riguardo alle tracce trovate dagli investigatori nella villetta di Sorreley, comunque, emerge un elemento inedito nella vicenda.
Secondo quanto ricostruito da Mobile e Scientifica, infatti, l’autore dell’omicidio avrebbe provato a pulire la scena del delitto, in particolare le scale che portano alla cantina in cui si trovava il cadavere di Pino.
Il killer, però, avrebbe camminato sui gradini in marmo ancora bagnati, lasciando così evidenti impronte.
L’autopsia – eseguita dai medici legali Pasquale Beltempo e Serena Curti – aveva certificato che Betemps era stato prima picchiato (aveva i polsi e il naso rotti) e poi strangolato con una corda.
(f.d.)