Giornata dell’infermiere: «eroi del Covid? No, infermieri»
Si celebra oggi la Giornata internazionale dell'infermiere. Ieri, al teatro Splendor, le testimonianze degli operatori sanitari che hanno raccontato la «devastante» esperienza della prima ondata e non solo.
Giornata dell’infermiere: «eroi del Covid? No, infermieri».
«A maggio del 2020 mi avevano chiesto una testimonianza, ma io ho rifiutato perché non me la sentivo.
Questa volta invece ho accettato perché ho pensato che forse era il caso di cominciare a parlarne.
Grazie alla psicologa ho imparato ad andare nel mio posto sicuro e da lì posso parlare».
Queste frasi pronunciate mercoledì 11 maggio presso il teatro Splendor di Aosta da un operatore del comparto sanitario scuotono il pubblico e rappresentano significativamente la giornata in memoria del Covid in Valle d’Aosta organizzata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche, in collaborazione con la Regione autonoma Valle d’Aosta, l’azienda Usl e il Celva.
Giornata dell’infermiere: undici testimonianze
Una giornata di sensibilizzazione, informazione e condivisione di emozioni sugli ultimi due anni di pandemia con un’attenzione particolare dedicata alla prima ondata.
Durante l’appuntamento mattutino, dedicato a una platea di studenti, e durante l’appuntamento pomeridiano, di fronte a una platea eterogenea e commossa, undici testimoni hanno raccontato sul palco le loro drammatiche esperienze.
Esperienze reali, messe in scena dalla regista Barbara Caviglia.
Testimonianze intrise di dolore, angoscia, insicurezza, ostacoli, ma pervase anche dalla voglia di superare le grandi difficoltà che hanno travolto l’Italia.
«Ricordo la voglia del gruppo di reagire, di fare la sua parte, di mettersi in gioco, di inventarsi e reinventarsi, di proporsi e mai tirarsi indietro.
Quel momento ha tirato fuori il meglio di noi.
Dai giovani l’entusiasmo e dagli operatori più anziani l’esperienza, avevamo capito che potevamo dare la speranza».
Questo il messaggio lanciato da un’infermiera che dalla propria sedia sintetizza simbolicamente lo spirito portato sul palco dagli operatori sanitari.
A impreziosire l’appuntamento l’esibizione della cantautrice Maura Susanna e la proiezione del documentario (R)Esisti, straordinario reportage costituito da immagini esclusive girate tra il 12 marzo e l’inizio maggio 2020.
Ripercorrendo le riprese tra ospedali in affanno, strade deserte, città blindate, panico diffuso, il regista Davide Bongiovanni conferma le impressioni del pubblico.
«Strano riosservare le immagini, sembra passato molto più tempo di quanto sia in realtà trascorso.
Sembra quasi di guardare un film, eppure era tutto reale.
L’immagine più impattante, più forte è quella di una bara che per le disposizioni percorre la navata in silenzio e totale solitudine, nessun parente, nessun saluto, nessun pianto».
Giornata dell’infermiere: «devastante, che distrugge moralmente»
La presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Paola Ascolese ha chiuso la giornata ricordando l’impegno assiduo della categoria e gli strascichi incancellabili.
«Ogni volta che parli con un professionista sanitario della prima fase della pandemia l’aggettivo che maggiormente si ripete è ‘devastante’, qualcosa che distrugge moralmente – ha detto Ascolese.
Questo è stato il Covid, un momento di pura incertezza, affrontato dalla categoria con determinazione, che ha modificato per sempre la nostra anima professionale».
Nella foto in alto, sul palco, i professionisti che hanno portato la loro testimonianza.
Le luci sul palco hanno illuminato via via ogni infermiere durante il suo intervento.
(luca mauro melloni)