Aosta: partita la fiaccola del Memorial Day in ricordo delle vittime del dovere
La fiamma sarà portata da un gruppo di trenta ciclisti - appartenenti alla Polizia, ai Vigili del fuoco, all'Esercito, alla Guardia di finanza, ai Carabinieri e al Corpo forestale valdostano - alla Cascina Caccia di San Sebastiano da Po', bene confiscato alla mafia
E’ partita da Aosta, questa mattina (11 maggio), la fiaccola del Memorial Day 2022. Si tratta di una manifestazione, organizzata dal Sindacato autonomo di Polizia (sotto l’egida della Procura e del Tribunale di Aosta), dedicata a tutte le vittime del dovere, del terrorismo, della mafia e di ogni forma di criminalità.
L’appuntamento era dedicato in particolare al 30° anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui persero la vita di giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Oltre alle autorità civili e militari, all’evento – andato in scena davanti a Palazzo di Giustizia – ha preso parte anche un centinaio di giovani studenti delle elementari.
La fiaccola della Memoria
La “Fiaccola della Memoria e della Legalità”, partita da via Ollietti questa mattina, sarà portata da un gruppo di trenta ciclisti – appartenenti alla Polizia, ai Vigili del fuoco, all’Esercito, alla Guardia di finanza, ai Carabinieri e al Corpo forestale valdostano – alla Cascina Caccia di San Sebastiano da Po’, bene confiscato alla mafia.
Tornando alle celebrazioni per il Memorial Day, davanti al Tribunale di Aosta il segretario provinciale del Sap, Massimo Denarier, ha letto i nomi che la manifestazione intende commemorare: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Bruno Caccia, Adolfo La Bernarda, Camillo Renzi, Franco Basso, Lorenzo Giacobbe, Mario Turco, Dario De Rossi, Giuseppe Iorio e Giuseppe Parisi.
«Dovete essere la fiamma della giustizia»
E’ poi intervenuto il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi, il quale, rivolgendosi agli studenti, ha detto: «Voi dovete essere il braciere, la fiamma sempre accesa della legalità e della giustizia. Approfondite questi argomenti, non pensate che siano cose del passato e che non possano più verificarsi ma fate in modo che tutto ciò che noi oggi commemoriamo non debba mai più ripetersi».
Poi il magistrato ha aggiunto: «Mentre tutti noi nel ’92 c’eravamo e abbiamo vissuto, seppur da lontano, cosa accadeva in quella Sicilia devastata dalle bombe, i ragazzi e i bambini che sono qui oggi allora non c’erano. La loro presenza questa mattina dimostra come i messaggi di legalità e giustizia vengano tramandati».
Anche perché di eventi come le stragi del 1992, «non ce ne sono più stati – ha proseguito D’Ambrosi -, perché lo Stato ha reagito e in qualche modo ha vinto, le organizzazioni criminali sono ancora presenti», e per questo motivo «è fondamentale per voi che siete le giovani generazioni conoscere il percorso faticoso fatto dallo Stato grazie ai propri servitori ed evitare che situazioni come quelle che oggi ricordiamo possano riverificarsi in un futuro».
Nel corso della mattinata sono stati ricordati anche il pompiere Erik Mortara (morto nel 2012 durante un’operazione di soccorso) e il giovane allievo di Polizia Loris Azzaro (vittima di un incidente stradale nel 2020).
(f.d.)