Morto in cantiere a Ollomont: fiori e commozione per l’ultimo saluto a Constantin Cobanel
L'operaio di 38 anni ha perso la vita il 3 maggio scorso a causa di un incidente mentre lavorava all'interno della casa vacanze della ministra Marta Cartabia
Due mazzi di fiori (uno portato dai famigliari e uno legato con un nastro con scritto “La ditta e i tuoi colleghi”). Amici e parenti che si stringono vicino al feretro posizionato al centro della Sala del Commiato del cimitero di Aosta. In questo contesto, martedì 10 maggio, le parole di padre Mihail Neagu (parroco ortodosso) e la commozione dei presenti hanno accompagnato l’ultimo viaggio terreno di Constantin Cobanel, l’operaio di 38 anni morto lo scorso 3 maggio in un incidente sul lavoro; l’uomo era impegnato nella ristrutturazione del garage della casa di villeggiatura della ministra Marta Cartabia quando, per cause ancora da chiarire, è rimasto schiacciato da una putrella in ferro.
L’ultimo saluto
Al funerale erano presenti anche i compagni di scuola dei figli dell’operaio. I bimbi hanno fatto sentire il loro calore agli amici con abbracci e fiori colorati.
Dopo le preghiere i padre Neagu, la celebrazione è proseguita con la breve omelia di don Nicola Corigliano (parroco di Saint-Martin-des-Corléans), il quale si è rivolto direttamente alla famiglia di Constantin (in particolare ai figli) ricordando che «il vuoto lasciato» dalla morte del 38enne «può essere riempito solo con l’amore, altrimenti rischia di diventare una voragine».
Il sacerdote, poi, si è chiesto: «Cosa rimane adesso? Io penso che rimangano l’amore e l’eredità di Constantin, cioè la vostra famiglia». Infine, don Nicola ha letto alcune frasi scritte da Massimo Facchini, datore di lavoro di Cobanel. In quelle poche righe, l’uomo si è detto partecipe del dolore della famiglia del 38enne.
Constantin Cobanel lascia la moglie Jennifer e i figli Lorenzo, Sara e Andrea.
(f.d.)