Gita a Trieste, Adu punta il dito sull’interrogazione della Lega VdA
L'associazione politica si interroga sulla richiesta di chiarimenti del consigliere Distort sui contenuti della visita di istruzione a Trieste delle classi dell'Ipr Corrado Gex
Gita a Trieste, Adu punta il dito sull’interrogazione della Lega VdA.
L’associazione politica si interroga sulla richiesta di chiarimenti del consigliere Luca Distort sui contenuti della visita di istruzione a Trieste delle classi dell’Ipr Corrado Gex.
Secondo Adu VdA la Lega intende minare l’autonomia scolastica con l’iniziativa in calendario nel prossimo Consiglio regionale convocato per l’11 e 12 maggio.
Un’iniziativa che «indigna ma purtroppo non sorprende» secondo l’associazione politica.
L’interrogazione
Nel testo della sua interrogazione il consigliere Luca Distort chiede:
1)se il programma di visita in questione è frutto di un’iniziativa autonoma dei rispettivi Docenti e di competenza della sola Direzione didattica dell’Istituto Professionale Regionale o se è prevista la condivisione con la Soprintendenza regionale agli studi e, in caso se tale condivisione è avvenuta;
2)qual è la motivazione didattica relativa all’esclusione degli approfondimenti relativi all’Esodo giuliano-dalmata e delle Foibe dal programma in questione.
Le obiezioni di Adu
«Il consigliere chiede come mai nel programma non ci siano l’esodo dall’Istria e le foibe e se ci sia stata una preventiva condivisione con la Sovraintendenza regionale» si legge in una nota.
«Pare inquietante che una forza politica, che si candida a guidare l’Assessorato alla cultura e forse anche quello all’istruzione, intervenga in decisioni che spettano unicamente all’autonomia delle Istituzioni scolastiche attraverso i Collegi Docenti e i Consigli d’Istituto» aggiunge la nota di Adu VdA.
«Anche grazie al sacrificio di molti patrioti, sono passati i tempi in cui l’esecutivo entrava nel dettaglio dei programmi scolastici, per verificarne la rispondenza ai propri dettami ideologici» incalza Adu che evidenzia un’attitudine «tipica dei regimi».
«Oggi nella Repubblica italiana, le visite d’istruzione hanno programmi legati alla didattica, che rientra appunto nell’autonomia scolastica, e la Costituzione sottolinea che l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento» aggiunge la nota, tacciando l’interrogazione come «propaganda e di avvertimento ai lavoratori della scuola».
«La tragedia delle foibe e il dramma dei profughi dovrebbero essere studiati, ricordati e non strumentalizzati per biechi fini politici – conclude la nota lanciando una stoccata -. Agli autonomisti, rinnoviamo l’invito alla riflessione: sono veramente queste le persone a cui volete lasciare il futuro della nostra Regione? Anche in base al riscontro dell’assessore Caveri avremo una prima risposta».
(re.aostanews.it)