Edilizia, l’allarme per i lavori in corso d’opera: «Servono misure di rifinanziamento per compensare gli aumenti»
Seconda riunione straordinaria delle imprese di costruzione, organizzata da Confindustria, Cna e Confartigianato
«La delibera della Giunta regionale dell’11 aprile deroga i progettisti dall’Elenco Prezzi per diverse materie prime e dà la possibilità di rifinanziare parzialmente i progetti non ancora in fase di appalto. Resta un problema annoso, quello dei lavori in corso d’opera: occorrono misure di rifinanziamento per compensare gli aumenti in atto, tutti documentati dalle aziende». Questo il commento di Laurent Visini (sezione Edili di Confindustria Vda), Andrea Caruso (CNA VdA) e Claudio Varisellaz (Confartigianato Imprese VdA) al termine della secondo riunione straordinaria delle imprese di costruzione.
All’incontro, andato in scena mercoledì alla Pépinière d’Entreprises, hanno preso parte una cinquantina di rappresentanti delle aziende del territorio.
Momento difficile
Dalla riunione è emerso come, agli occhi dell’opinione pubblica, il settore delle costruzioni stia vivendo un momento di forte crescita, tra Superbonus e il prossimo avvio dei progetti del Pnrr. «Una situazione paradossale, visto le difficoltà che stiamo vivendo – affermano Visini, Caruso e Varisellaz -. In un certo senso siamo contenti di aver condiviso queste perplessità con i rappresentanti degli ordini professionali, che come noi vivono questa situazione di estrema difficoltà» a causa della difficoltà nel reperire soprattutto le materie prime e del continuo aumento dei prezzi.
Presenti all’evento anche i presidenti regionali del Collegio geometri e geometri laureati Remy Vauterin, dell’Ordine degli Ingegneri Corrado Cavallero e dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Sandro Sapia.
«Il dialogo con loro è stato fruttuoso e interessante: abbiamo analizzato le preoccupazioni riguardanti i bonus e il Pnrr, trovando spesso e volentieri posizioni comuni», dicono Visini, Caruso e Varisellaz.
La concomitanza
E la concomitanza tra la partenza dei lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il termine ultimo per completare le opere del Superbonus potrebbe mettere ancora più in difficoltà l’intero comparto. «Ecco perché – concludono le associazioni datoriali delle imprese edili – è necessario che il governo Draghi intervenga con urgenza per rendere strutturale il Superbonus per almeno dieci anni e prolungare oltre il 2026 i tempi di intervento del Pnrr. A livello nazionale è necessario che si inizi a monitorare e vigilare sugli aumenti ingiustificati delle materie prime. Senza misure di questo tipo il rischio è che le imprese vadano in ulteriore sofferenza, con ripercussioni importanti a livello sociale come il ricorso alla cassa integrazione o ai licenziamenti».
(f.d.)