Saint-Pierre, inchiesta taxi-bus: assolti tutti gli imputati
Erano finiti a processo l'ex segretario comunale di Saint-Pierre Osvaldo Chabod e tre titolari di azienda di autonoleggio: Salvatore Addario, Patrick Parleaz e Gabriele Sanlorenzo; per il gup «il fatto non sussiste»
Tutti assolti «perché il fatto non sussiste». Si è chiuso così, mercoledì 13 aprile, il processo di primo grado (rito abbreviato) per i quattro imputati – a vario titolo – di abuso d’ufficio e subappalto non consentito. Alla sbarra erano finiti l’ex segretario comunale di Saint-Pierre Osvaldo Chabod (difeso da Claudio Soro) e tre titolari di azienda di autonoleggio: Salvatore Addario (avvocato Viviane Bellot), Patrick Parleaz e Gabriele Sanlorenzo (entrambi difesi da Michel Milliery) .
L’inchiesta
L’inchiesta dei Carabinieri ruotava intorno all’affidamento e alla gestione del servizio taxi-bus destinato agli studenti delle frazione alte di Saint-Pierre.
Secondo la Procura della Repubblica di Aosta (pm Luca Ceccanti), nel 2017 la ditta di Parleaz era subentrata (vincendo una gara a evidenza pubblica) a quella di Addario per il servizio. Proprio nella procedura di affidamento, però, si sarebbe concretizzato l’abuso di ufficio in concorso che, infatti, veniva contestato a Chabod e Parleaz.
Ma non è tutto: quest’ultimo era accusato anche di subappalto non consentito. Lo stesso capo di imputazione che riguardava Addario e Sanlorenzo in quanto, sempre per la Procura, quest’ultimo e Parleaz avrebbero concesso in subappalto una parte del servizio alla società di Addario.
La sentenza
Un’impostazione, quella dell’accusa, che non ha convito il gup del Tribunale di Aosta, Davide Paladino, il quale ha assolto con formula piena tutti e quattro gli imputati.
Il commento
«Sono contento che questa vicenda si sia conclusa in questo modo, anche perché la sentenza conferma che il mio operato è sempre stato corretto – commenta Chabod -. Ho vissuto male quanto avvenuto a Saint-Pierre (tra l’inchiesta Geenna sulla ‘ndrangheta in Valle e lo scioglimento del Comune per mafia ndr) e questo era stato un peso in più. Devo dire che sinceramente ho fatto fatica a capire cosa mi veniva contestato. Io ho richiesto a Parleaz l’esecuzione anticipata solamente perché stava iniziando la scuola, quindi il servizio era necessario. In ogni caso, una cosa la voglio precisare: nessuno ha mai parlato di appalti truccati, anche perché la procedura l’ha seguita la Centrale unica di committenza e non il Comune».
(f.d.)