Valle d’Aosta, al via un progetto di prevenzione al suicidio
Nella regione alpina, ha ricordato l'assessore Barmasse, «l’incidenza di atti anticonservativi è quattro volte superiore alla media nazionale»
Un tavolo interistituzionale sul tema della prevenzione al suicidio. Lo hanno creato vari enti, tra cui la Regione autonoma Valle d’Aosta, nell’ambito delle iniziative legate al «Progetto regionale di prevenzione al suicidio». Ma non è tutto: nel corso di una conferenza stampa andata in scena martedì 12 a Palazzo regionale, si è anche presentata la neonata sezione dell’odv dei volontari del Soccorso Grand Paradis, “Il mandorlo fiorito”.
«Fare rete e prevenzione»
«Quello del suicidio è un tema complesso – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse -. E’ fondamentale la prevenzione, che deve essere accompagnata da azioni concrete».
In questo senso, «è importante fare accrescere la consapevolezza, perché il suicidio è una causa di morte che può essere, in molti casi, prevenuta – ha aggiunto l’assessore -. In Valle d’Aosta l’incidenza di suicidi è quattro volte superiore alla media nazionale, quindi siamo tutti al lavoro per creare un percorso che ci consenta di affrontare un fenomeno che non può essere ignorato». Ed è quindi necessario «fare rete, coinvolgendo tutti i soggetti portatori di interesse».
Interventi sui ponti
Parlando di interventi concreti, l’assessore alle Opere pubbliche Carlo Marzi ha spiegato che, proprio in un’ottica di prevenzione, «nel febbraio 2021 si è proceduto a effettuare sopralluoghi sui ponti di Avise, Introd e Chatillon per valutare le possibili misure da porre in atto in relazione alla collocazione e alle caratteristiche dei medesimi e, parallelamente, si sono avviate le procedure per il necessario reperimento dei fondi necessari a far fronte agli interventi da programmare».
Introd
In questo contesto, il ponte di Introd è stato oggetto di alcuni interventi, tra cui il potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di un dissuasore sonoro basato sull’analisi video di immagini termiche di avanguardia; in concreto, ogni volta che viene superata una delle linee virtuali di sconfinamento posizionate sui lati del ponte, il sistema genera un allarme. Non solo, perché «su richiesta dell’Assessorato alla sanità – ha precisato Marzi -, sarà apposto un ulteriore pannello informativo».
Avise
Riguardo al ponte di Avise, invece, la Regione intende la realizzazione di «un’adeguata protezione sulla parte esterna dei parapetti esistenti, che allo stato attuale si presentano di altezza ridotta».
Pont Neuf
Infine, per quanto riguarda il Pont Neuf, «nel corso del sopralluogo è emersa la disponibilità dell’Amministrazione comunale a verificare la possibilità di intervenire per il potenziamento dell’illuminazione in corrispondenza del ponte – ha chiarito l’assessore -. In relazione alla tipologia del manufatto, l’Amministrazione comunale potrà successivamente valutare l’installazione di dissuasori sonori lungo i parapetti laterali».
Le linee guida del progetto
Riguardo al “Progetto regionale di prevenzione”, poi, Monica Seganfreddo (funzionario della struttura assistenza territoriale, formazione e gestione del personale sanitario) ha descritto le aree di intervento, che sono: organizzazione di una campagna di prevenzione, prevedere occasioni di formazione ed educazione, creare processi di garanzia per facilitare l’accesso alle offerte di aiuto, garantire una presa in carico e un trattamento efficaci, istituire delle sentinelle (soggetti in grado di segnalare i primi “campanelli d’allarme” ndr), fare prevenzione tra i giovani, garantire un sostegno ai superstiti e alle persone implicate, ridurre la disponibilità di mezzi suicidari.
Il mandorlo fiorito
Come detto, comunque, la conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare la neonata sezione dell’odv dei volontari del Soccorso Grand Paradis, “Il mandorlo fiorito”.
«La sezione è nata da un’idea che ci siamo subito resi conti avere le ali – ha detto la presidente Paola Longo -, ma le idee hanno sempre bisogno di gambe per andare avanti, quindi è fondamentale fare rete e collaborare tutti a un progetto».
L’associazione è stata fondata dai superstiti del suicidio (quindi in particolare i familiari delle vittime) e si dedica alla promozione di attività di sostegno delle vittime e alla diffusione delle buone prassi attraverso l’implementazione del sapere esponenziale e la consulenza di specialisti del settore.
(f.d.)