Caos Bando borghi: perché i 20 milioni tolti a Fontainemore sono andati ad Arvier
A «unanimità di voti favorevoli», la Giunta regionale ha deliberato la «revoca in autotutela» di tre deliberazioni e «di ogni atto presupposto e conseguente» per poi individuare «direttamente» un nuovo progetto
Niente 20 milioni di euro (finanziati nell’ambito del Pnrr) per Fontainemore. I fondi per la “Rigenerazione dei borghi” vanno al progetto “Arvier Agile“.
Ennesimo colpo di scena, dunque, nel “caso Bando borghi”. A «unanimità di voti favorevoli», la Giunta regionale ha deliberato – nella mattinata di giovedì 7 aprile – la «revoca in autotutela» di tre deliberazioni e «di ogni atto presupposto e conseguente». Tradotto: tutti gli atti, dal 17 gennaio in poi, relativi alla procedura di assegnazione del bando.
La decisione
La decisione di tornare sui propri passi e di assegnare i 20 milioni di euro ad Arvier è arrivata a causa di alcune «irregolarità amministrative» e alla luce «del contenzioso pendente innanzi al Tar», fa sapere l’Assessorato ai Beni culturali.
L’iter
Ma facciamo un passo indietro: a presentare un progetto nell’ambito del “Bando borghi” erano stati Arvier, Bard, Donnas, Fontainemore e La Magdeleine.
Il Nucleo di valutazione, esaminate le carte, aveva premiato il progetto del comune della Valle del Lys.
La delibera di Fontainemore
Come si legge nella delibera approvata oggi dall’Esecutivo regionale, però, «all’esito di richieste di accesso agli atti da parte degli altri soggetti proponenti circa la procedura di valutazione dei progetti e delle verifiche effettuate successivamente in relazione dell’impegno assunto dai Comuni proponenti di rispettare la normativa applicabile», è emerso che «alcuni membri della Giunta del Comune di Fontainemore hanno partecipato alla discussione e alla votazione della deliberazione comunale di candidatura nonostante alcuni terreni e immobili di loro proprietà fossero ricompresi nel progetto e destinatari dei fondi».
Una seconda possibilità
Informato dalla Regione «della non corretta gestione negli atti di approvazione del progetto da parte del Comune di Fontainemore», il Ministero della Cultura ha ritenuto «ammissibile la presentazione, entro l’8 aprile, di una nuova proposta».
Per scongiurare il rischio di perdere il finanziamento (viste le «rigorose tempistiche imposte dalla procedura Pnrr»), la Regione – tenendo anche conto del ricorso al Tar promosso dal Comune di Bard – ha deciso di procedere individuando «direttamente» il “nuovo” progetto pilota da trasmettere a Roma.
All’esito delle verifiche, però, solamente le proposte di Arvier e Donnas non presentavano «irregolarità amministrative»; Bard e La Magdeleine, infatti, «non avrebbero adottato alcun atto amministrativo» volto a impegnare i rispettivi Comuni «alla presentazione del progetto in risposta all’avviso bandito dalla regione», cadendo così nel «difetto del necessario impegno formale dell’Ente proponente».
Agile Arvier
Analizzati i progetti dei Comuni rimasti in pista e sentita la coordinatrice del Dipartimento di Soprintendenza per i beni e le attività culturali, la Giunta ha quindi selezionato il progetto “Agile Arvier” ritenendolo «maggiormente meritevole per completezza, trasversalità e innovatività degli interventi proposti, di accedere al finanziamento a valere sulle risorse del Pnrr».
(f.d.)