Morto sul lavoro a Chambave: disposti accertamenti tecnici sul rimorchio dell’autoarticolato
Trattandosi di un accertamento non ripetibile, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche il costruttore del mezzo
Nell’ambito dell’inchiesta sulla morte (sul lavoro) di Salvatore Esposito, ucciso da una rampa del rimorchio di un autoarticolato il 3 marzo scorso, la Procura della Repubblica di Aosta ha disposto alcuni accertamenti tecnici. Su ordine del pm Francesco Pizzato, l’ingegnere Fabrizio Mario Vinardi e l’architetto Laura Lanzani dovranno ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e valutare se vi siano profili di colpa nella gestione, nell’utilizzo, nella manutenzione, nella costruzione e nella progettazione del mezzo.
Trattandosi di un accertamento non ripetibile, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche il costruttore del rimorchio. Sale dunque a quattro il numero delle persone indagate (le altre tre sono legate all’azienda per cui lavorava Esposito). Come da procedura, anche le difese potranno nominare un proprio consulente.
Le indagini
Secondo una prima ricostruzione, comunque, l’operaio sarebbe stato schiacciato da una rampa del mezzo pesante. All’origine dell’incidente, sospetta la Procura della Repubblica di Aosta, potrebbe esserci un guasto provocato dal cedimento del punto di ancoraggio di un pistone idraulico.
I Carabinieri, coordinati dal pm Pizzato, indagano per omicidio colposo.
(f.d.)